Scontro tra giganti al comune di Roma. Con accuse pesanti di assenteismo. Il sindaco Ignazio Marino, appena tornato dalle vacanze, è già ripartito per gli States saltando per l’ennesima volta le riunioni della giunta e del consiglio? Perfetto: il  suo aspirante successore Alfio Marchini, manco 24 ore dopo aver sparato a zero sul nemico “assenteista” («Quando il Pd in un sussulto di dignità e di coraggio porrà fine alle vacanze romane di Marino per mandarci al voto sarà troppo tardi») e aver tuonato «Ormai siamo sul tragico:  Roma è la capitale del nostro Paese, non si può tollerare che venga lasciata in uno stato d’abbandono», ha abbandonato la scena pure lui.

Mercoledì 23 settembre si è fatto vedere in consiglio comunale solo per una mezz’oretta al mattino, giusto il tempo di firmare il registro delle presenze e sfoggiare quel famoso e smagliante sorriso che gli è valso il soprannome di Ridge de’ noantri. All’appello di giovedì 24 non si è visto proprio, tanto che il dibattito sull’affidamento ai privati della pulizia di strade e quartieri della Capitale, già snobbato dal sindaco, ha dovuto fare a meno anche del suo più accanito fustigatore mediatico. E non è la prima volta. Alfio Marchini, l’uomo del “Ti amo Roma” (simbolo della lista: un cuore, voti nel 2013: 114.169, percentuale: 9,48) che tanto piace al centrodestra pur essendo amico di Massimo D’Alema e cofondatore di Italianieuropei, vanta il record di consigliere più assenteista dell’intero Campidoglio.

Come si evince dalle statistiche di Roma Capitale, riesce a fare peggio perfino dell’ex sindaco Gianni Alemanno, che in aula si vede pochissimo. Marchini a luglio ha partecipato solamente a due delle 15 sedute in programma. Non s’è mai visto a giugno (8 le convocazioni). A maggio è stato registrato 2 volte su 10, e altrettante ad aprile. A marzo ha firmato 8 presenze su 16, la metà. Lo stesso a febbraio (8 su 15)  e a gennaio (5 su 9). Leggermente più alta la media delle sue partecipazioni nel 2014: 85 le convocazioni, 46 le presenze.  E nel 2013? «Il suo modo di fare opposizione deve avere qualcosa di prodigioso, perché il nostro Alfio annovera: 0 presenze nelle commissioni, 0 proposte di delibera, 0 interventi in aula dove gli abbiamo sentito dire solo… Presenteeeee, salvo poi vederlo sgattaiolare furtivo fuori dall’aula dopo un po’», ironizzavano i consiglieri M5S sul blog di Grillo già nel novembre 2013, a sei mesi dalle elezioni. «Evidentemente Alfio ha inventato una nuova forma di opposizione, l’opposizione telepatica». E mediatica. Tanto è bassa la sua assiduità in Campidoglio, tanto è alto il suo tasso di presenza sulla stampa e su radio e tv per spiegare che a Roma serve «una visione» nuova, la sua, per unire le quattro identità di «Capitale d’Italia, dell’Europa, del Mediterraneo e della cristianità».

Ma una presenza maggiore in aula non servirebbe a tanta visione? Macchè: «Rivendico con orgoglio di essermi autosospeso da un consiglio comunale paralizzato e inutile», ha già spiegato il nostro al “Tempo”. «Io non ci sto a fare da passacarte lucrando anche sui gettoni di presenza. Se altri pur di restare attaccati alle loro poltrone fanno finta di poter incidere, è un problema che lascio alla loro coscienza».  In effetti l’erede di una dinastia di costruttori noti all’Urbe come “calce e martello”, e al cui snobismo radical-chic è dedicata una parodia su Facebook, («Mi candido a Sindaco perché ognuno deve fare la sua parte. Vorrei più spazi per il polo e per il golf. Sogno una città e una regata di vela sul Tevere. Per i poveri ho in mente delle giornate della ricchezza») che vanta più likes di quella ufficiale, non ha bisogno di lucrare sui gettoni di presenza. Ma non essendo prevista da nessuna parte la figura del consigliere «autosospeso», il Campidoglio glieli eroga puntualmente, quei gettoni, per quanto modesti: per dire solo “presenteee”, come lo sfottono i Cinque Stelle, ha incassato 2.715 euro e 51 centesimi (lordi) da gennaio a marzo, più 258 euro e 62 cent per le due sedute di aprile e altrettanti per le due di maggio. Naturalmente, spiccioli per un imprenditore della sua statura.

Riceviamo e pubblichiamo da Alfio Marchini:

Gentile Anna Morgantini, capisco quanto sia arduo difendere la posizione dei grillini che rimangono inchiodati alle loro poltrone malgrado la provata e assoluta inutilità e impotenza della loro presenza in consiglio. Ma forse andrebbe anche rispettata la scelta di chi come noi non accetta di fare la foglia di fico al monocolore PD. Per quanto riguarda i gettoni percepiti dopo la autosospensione non essendo possibile rinunciarvi ne restituirli, ho deciso di devolverli in beneficenza che come sa è sempre bene non sbandierare al mondo intero. Ma visto che sollevate questa legittima richiesta non mi resta che rispondere.  Le confesso infine, che mi aspettavo quest’oggi il suo brillante articolo vista l’affettuosa accoglienza che ieri in aula mi ha riservato il simpatico De Vito (capogruppo M5S) con tanto di selfie. Se la faccia inviare! Una vera chicca: il diavolo e l’acqua santa sorridenti, dove ovviamente chi le scrive non è l’acqua santa.

Con simpatia Alfio Marchini

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