Il prezzo di un medicinale usato negli Stati Uniti dai malati di Aids, malaria e toxoplasmosi, è aumentato del 5000% in un giorno. “Dobbiamo ottenere un profitto da questo farmaco”, ha spiegato Martin Shkreli, 32 anni proprietario della Turing Pharmaceuticals, la start-up che in agosto ha comprato il brevetto del Daraprim. Una dose di questo medicinale che è in commercio da 62 anni è, infatti, passato da 13,50 dollari a 750 dollari.

Il caso Daraprim ha sollevato molte polemiche all’interno del mondo scientifico Usa. “Il costo è ingiustificabile per la popolazione di pazienti vulnerabili che hanno bisogno di questo trattamento e insostenibile per il servizio sanitario”, sono le accuse contenute in una lettera aperta scritta dall’Infectious Disease Society of America, dall’Hiv Medicine Association e da altre organizzazioni. La Bbc online ha inoltre ricordato che per produrre una pillola di Daraprim basta un dollaro, ma secondo Shkreli i costi più alti riguardano la distribuzione e il marketing.

L’imprenditore americano ha poi affermato che gli utili verranno utilizzati per la ricerca scientifica di nuove cure. Anche questa spiegazione non ha convinto gli esperti che sostengono non ci sia bisogno di nuovi trattamenti per la toxoplasmosi: “Non si tratta di un’infezione per la quale abbiamo bisogno di medicinali più efficaci”, ha spiegato Wendy Armstrong dell’Hiv Medicine Association.

Articolo Precedente

Luna, Nasa organizza notte dedicata all’osservazione del satellite. Tanti gli appuntamenti anche in Italia

next
Articolo Successivo

Fisica, crepe nel modello standard? Aspettiamo una descrizione più elegante

next