Torna a colpire il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che – ai microfoni della emittente salernitana LiraTv – dedica una corrosiva invettiva all’indirizzo di Rai Tre e dei deputati pentastellati Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Il primo a essere “crivellato” è il terzo canale della Rai, che, in un monologo severo e mordace contro “le chiacchiere e le scempiaggini” onnitelevisive, è accusato di condurre sistematicamente una campagna denigratoria contro il politico: “In Italia abbiamo un singolare privilegio: una rete pubblica televisiva, Rai Tre, che è la più grande fabbrica di depressione al mondo. Un luogo dedicato anche all’aggressione personale. Hanno avviato ancora una volta una campagna contro di me. E auspico che continui, perché più fanno questo più guadagno voti. Per me è un fatto scaramantico. Porta bene”. Poi l’attacco frontale ai due deputati del M5S: “Mi è capitato di vedere due trasmissioni su Rai Tre, non so ora quale tramissionaccia. Erano presenti due valorosi esponenti dei 5 Stelle: Di Maio Luigi, nostro conterraneo, e Di Battista… Di Battista, non ricordo il nome. Giovanni, Pasquale… non mi ricordo. Che tenerezza. Mi sono intenerito. Mezz’ora di trasmissione, come se stessero intervistando Kennedy, Roosevelt, Camillo Benso di Cavour, che vi devo dì”. De Luca continua le sue sarcastiche bordate, soffermandosi prima su Di Maio: “L’ho visto nel dibattito televisivo e a un certo punto mi aspettavo che si sentisse in sottofondo la sigla del cartone animato Heidi: “ti sorridono i monti e le caprette di fanno ciao”. Poi è arrivato di battista. E’ arrivato lui e le caprette hanno fatto ‘ciao’. Non credevo ai miei occhi e alle mie orecchie”. E rincara, destreggiandosi tra pause enfatiche e risolini canzonatori: “E’ stata una mezz’ora dedicata a soggetti simpatici. Io ho anche simpatia per di Di Maio. Tra l’altro è un uomo fortunato, nel senso che è passato dall’essere figlio di famiglia a vicepresidente della Camera e leader mondiale”. Poi è il turno di Di Battista e di tutto il M5S: “Me lo ricordo quando proponeva la rivoluzione, mi ricordo anche che erano andati freschi freschi tutti in processione in Grecia quando ci fu il referendum indetto da Tsipras. Tutti in Grecia a portare solidarietà e a prendere il modello greco come modello da esportare in Italia. Appena se ne sono andati, Varoufakis si è dimesso e Tsipras è caduto”. Il governatore della Campania tira quindi le fila della sua orazione contro i talk show di approfondimento politico: “Il 10% del dibattito pubblico italiano è dedicato al merito dei problemi. Il 90% alle scemenze, al circo equestre mediatico, alla politica politicante, a personaggi in cerca di autore, ai pollai televisivi

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