Il voto in Grecia è un obbligo costituzionale, ma l’astensionismo non è sanzionato. Sin dall’apertura dei seggi si è notata una sensibile diminuzione dell’afflusso, per molti si tratta di un modo per punire il governo uscente di Alexis Tsipras. “Non è facile dirlo, ma voterò Syriza”, spiega una donna in un seggio di Atene che aggiunge: “Penso che in molti verranno a votare all’ultimo momento”. Il testa a testa tra Syriza e Nea Demokratia sembra avvantaggiare i parirti radicali come i neonazisti di Alba Dorata e i comunisti del KKE e di Alleanza Popolare, creato da un gruppo di fuoriusciti da Syriza
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