Un ragazzo di 15 anni è stato arrestato dall’Fbi perchè sospettato di aver pianificato un attentato ai danni di Papa Francesco. Il Pontefice andrà a Filadelfia il 26 e il 27 settembre per l’incontro mondiale delle famiglie. La storia è riportata da diversi media statunitensi: il fermo è avvenuto un mese fa, ma la notizia è stata diffusa solo ora. Il quindicenne è ora accusato di terrorismo e del tentativo di fornire sostegno materiale ad un’organizzazione terroristica.

Ci sono dei dubbi sulla salute mentale del ragazzo e il Bureau, in un bollettino congiunto col Department of Homeland Security, ha precisato che “il minore è stato ispirato dall’Isis e ha cercato di condurre un attacco in patria con armi da fuoco ed esplosivi ai danni di un dignitario straniero ad un evento di alto profilo”. I suoi piani, dicono, erano basati su “aspirazioni”. La rete televisiva Abc ha precisato che il “dignitario straniero” a cui si faceva riferimento è Papa Francesco, che concluderà il suo viaggio negli Stati Uniti proprio a Filadelfia. Ai piani del giovane si riferiva domenica scorsa anche il presidente della Commissione alla Camera per la Sicurezza Interna, Mike McCaul, quando ha rivelato che le autorità americane avevano sventato la minaccia di un attacco contro il Pontefice.

“L’Fbi sta lavorando a stretto contatto con i servizi segreti americani, con i partner federali, statali e locali per garantire la sicurezza del Papa e di tutti i cittadini” – ha detto un portavoce per l’ufficio del Bureau di Filadelfia. Secondo l’intelligence Usa, “l’uso innovativo dei social media e dei sistemi di messaggistica ha svolto un ruolo chiave nel motivare giovani negli Usa a viaggiare per unirsi allo Stato Islamico o a tentare di condurre attacchi in patria per conto dell’Isis”.

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