Oltre 70mila biglietti venduti. Si va verso il tutto esaurito per il derby di Milano numero 215 (162 quelli già disputati in Serie A), una partita che sarà un ballo delle debuttanti tra mille novità, in campo e in panchina, delle promesse finora più mancate che mantenute, e della ricerca di un rilancio economico e sportivo delle due società che tarda ad arrivare. In attesa che gli ultimi allenamenti chiariscano le formazioni, a oggi l’Inter potrebbe scendere in campo con soli due giocatori – Handanovic e Icardi – che hanno disputato l’ultima stracittadina di aprile. Mentre il Milan dovrebbe avere almeno quattro o cinque facce nuove in campo, e altrettante in panchina a fianco dell’esordiente (nel derby) Mihajlovic. Come vedremo però, le ingenti spese sostenute durante il calciomercato estivo non hanno rinforzato così tanto le due rose, almeno a livello economico, e questa partita rischia di essere l’ennesima promessa mancata fatta ai tifosi.

Al primo derby della Madonnina sono attesi Miranda, Murillo e Kondogbia, che nelle precedenti due partite hanno portato l’Inter in testa alla classifica a punteggio pieno. Con loro i quattro debuttanti assoluti, che non hanno ancora giocato in nerazzurro essendo arrivati l’ultimo giorno di mercato, ovvero Perisic, Felipe Melo, Ljajic e Telles che si giocherà il posto a sinistra con Juan Jesus. Dall’altra parte, con il Milan che ha già perso una partita su due, primo derby per la coppia dell’attacco e delle speranze rossonere Bacca e Luiz Adriano, oltre che per Kucka, Romagnoli e, tolto l’infortunato Bertolacci, se sarà schierato titolare anche Ely. Altrimenti il difensore sarà in panchina con i giovani Donnarumma e Calabria a fianco di Mihajlovic. Anche per il tecnico serbo sarà una prima volta: la sfida al suo mentore Mancini in partite ufficiali, dopo le due amichevoli (vinte) estive.

Al di là delle novità, si preannuncia un derby vecchio stile in senso tattico. Entrambe le squadre giocheranno infarcite di mediani (Medel, Melo e Kondogbia da una parte e De Jong, Kucka e Poli dall’altra) lasciando la fantasia all’estemporaneità degli attaccanti. Anche questo è un segno dei tempi per il calcio milanese, e per due squadre che cambiano tanto ma non riescono a migliorare. Se infatti è l’Inter ad avere più novità in campo, in realtà la società esce dal calciomercato con un utile di 5 milioni, a fronte di 86 milioni di spese e 91 di ricavi. Di segno opposto il Milan che, pur non avendo messo a segno i colpi promessi ai tifosi ha speso 91 milioni incassandone solo 10, e chiudendo quindi con un disavanzo di 81 milioni. Ma il problema maggiore è che il valore delle rose resta uguale, se non è peggiorato, rispetto a giugno. Secondo il portale Transermarkt infatti, la rosa dell’Inter vale 238 milioni (dieci in più della scorsa stagione) mentre quella del Milan 203 (sette in meno).

Sarà infine il derby delle assenze. In tribuna non sono previsti né Thohir Berlusconi. E non ci sarà nemmeno il misterioso broker thailandese Bee Taechaubol, da settimane annunciato a Milano per il famoso closing della trattativa che dovrebbe portarlo ad acquistare il 48% delle azioni del Milan. Mr Bee sarà in Italia, ma a Firenze, dove festeggerà il compleanno assistendo a un concerto di Bocelli. Un segnale che forse non tutto è ancora chiaro e definito. Così come resta in ballo la questione dello stadio, dopo che il Milan pare avere oramai rinunciato a costruire un nuovo impianto al Portello in zona Fiera. Chi sarà invece presente, alcune voci lo danno addirittura titolare schierato trequartista, sarà Balotelli, che di derby di Milano ne ha già giocati con entrambe le maglie pur senza avere mai segnato. Finora l’attenzione mediatica è tutta nei suoi confronti, e questo permette a molti di evitare valutazioni troppo severe sullo stato dell’arte delle due squadre, entrambe fuori dall’Europa e con il terzo posto come unico possibile obiettivo stagionale.

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