Accoglienza rifugiati in Toscana, s’infiamma lo scontro politico. Il governatore Enrico Rossi attiva una linea telefonica per quei cittadini che volessero ospitare migranti (“in due giorni già data disponibilità per 300 posti letto” riferisce la Regione a ilfattoquotidiano.it) e Fratelli d’Italia controbatte con un numero dedicato ai soli italiani (“25mila le famiglie toscane che aspettano una casa popolare” accusa il capogruppo in Regione Giovanni Donzelli) mentre la Lega Nord chiede l’istituzione di un “libro bianco” per porre ai raggi x amministratori e bilanci di cooperative e associazioni che ospitano profughi.

Il numero per l’accoglienza profughi presentato lunedì pomeriggio dalla Regione è il 3316983061: ciascun cittadino che sia interessato a ospitare un rifugiato può chiamare dalle 9 alle 18. “I dati complessivi rilevati mercoledì sera – riferisce la Regione – parlano di una disponibilità di 200 posti letto più una trentina d’appartamenti, questo significa che i posti offerti superano per il momento quota trecento. Il primo giorno abbiamo ricevuto un centinaio di chiamate, il secondo circa la metà”. A farsi avanti sono “pensionati, giovani coppie anche se la maggioranza sono famiglie con figli” e “nessuno chiede da dove arriveranno i rifugiati”. I dettagli per attuare questa ‘”accoglienza diffusa” verranno delineate a breve con prefetture e associazioni di volontariato. Il governatore in questi giorni ha ribadito che “ai migranti dobbiamo trovare un’occupazione, lavoro volontario di pubblica utilità che possa ricambiare l’accoglienza”. La Regione ha già preso contatto con i Consorzi di bonifica “per un possibile impegno dei rifugiati nei lavori di ripulitura di fossi e canali”.

Il post su Facebook con cui il governatore ha lanciato l’iniziativa ha generato un migliaio di commenti, molti dei quali critici. In diversi chiedono provocatoriamente al governatore quanti profughi intenda ospitare. La risposta di Rossi è stata evidenziata da Il Giornale: “Ho solo l’abitazione in cui vivo insieme a mia moglie e poiché è una piccola casa non ho la possibilità di ospitare altrimente sicuramente lo farei”. Sulla questione abbiamo chiesto chiarimenti allo stesso Rossi (la sua situazione patrimoniale è consultabile online): “A Vicopisano il governatore possiede una casa in proprietà al 50% con suo padre 88enne – riferisce il portavoce di Rossi – in cui è tecnicamente impossibile ospitare. Rossi vive invece a Firenze insieme alla moglie in una casa piccola, non di sua proprietà”.

Alla “linea-profughi” il capogruppo di FdI Donzelli contrappone una linea (055/2387216) riservata a chi volesse “ospitare italiani in difficoltà“. Un’idea nata dopo aver contattato il numero della Regione (qui il video): “Ho chiamato per chiedere se fosse possibile offrire accoglienza anche ai tanti italiani che vivono in condizioni di indigenza ma ho preso atto che la Regione non si occupa di loro”. Anche la Lega Nord va all’attacco. Il consigliere regionale Manuel Vescovi auspica l’istituzione di un “libro bianco” per far luce sugli amministratori e sui bilanci delle cooperative e delle associazioni impegnate nell’accoglienza dei migranti: “Proponiamo un divieto assoluto, per loro, di dare soldi a partiti, candidati, o fondazioni riconducibili a esponenti politici”.

Sulla questione profughi è intervenuto in consiglio regionale anche l’assessore Vittorio Bugli. Rispondendo a un’interrogazione del grillino Andrea Quartini (“scongiurare il rischio di favorire cooperative o business non chiari”) l’assessore ha snocciolato alcuni dati: “Al 31 agosto i richiedenti asilo accolti all’interno delle strutture di accoglienza straordinaria risultano essere 5421 distribuiti in 402 strutture, per una media di circa 14 persone per struttura”. Bugli sottolinea perciò “la tenuta e la sostenibilità del modello di accoglienza diffusa” adottato sin dal 2011. Secondo i dati del ministero dell’Interno la Toscana – sempre al 31 agosto – starebbe accogliendo il 6% del totale di profughi (95mila) presenti in Italia. E in merito alla rendicontazione delle spese sostenute l’assessore assicura che “il Consiglio sarà tempestivamente informato non appena i dati saranno disponibili e in nostro possesso”.

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