In tutta la storia del tennis solo Sara Errani e Flavia Pennetta erano riuscite a raggiungere la semifinale degli Us Open. L’edizione 2015 diventa quindi storica: arriva il bis della tennista brindisina e tra le Big Four del cemento statunitense c’è anche la tarantina Roberta Vinci. Sorelle d’Italia, una festa tricolore e un motivo d’orgoglio speciale per la Puglia. La Vinci ha superato martedì nei quarti di finale la francese Kristina Mladenovic al termine di un match tirato (6-3, 5-7, 6-4) che avrebbe potuto chiudersi in due set. Mercoledì pomeriggio è arrivata l’impresa della Pennetta, capace di mettere sotto Petra Kvitova, numero 5 del seed ed ex numero 2 del mondo, con il punteggio di 4-6, 6-4, 6-2. Bis clamoroso, nonostante la ceca avesse vinto gli ultimi faccia a faccia.

E come per la Vinci, anche la Pennetta avrebbe potuto chiudere prima, molto prima, la pratica. In un primo set nel quale si parte perdendo due volte il servizio, la Pennetta manca 7 break point e alla fine subisce la ceca, innervosendosi oltremodo dopo l’ennesimo colpo buttato via nel quinto game. E’ brava quindi a ritrovarsi nel secondo, soprattutto dopo essere scivolata sotto 3-1 con la Kvitova a servire. Da quel momento, comunque con continui errori banali da una parte e dall’altra, Flavia ha cambiato faccia e atteggiamento. Per poi stroncare la ceca nel terzo e decisivo set: c’è partita fino al 2-2, quando arriva il break dell’italiana seguito dal secondo servizio strappato per il 5-2. A quel punto, fiaccata nell’animo e nelle gambe, alla Kvitova non è rimasto che annullare il primo set point sul 40-15. Alla seconda chance, ancora un errore gratuito della ceca ha spinto la Pennetta in semifinale.

La teoria offre ora l’opportunità di una finale tutta italiana. Nella pratica, l’evento appare pressoché impossibile a causa dell’accoppiamento di Roberta Vinci con la regina Serena Williams, alla ricerca della vittoria in una sola stagione dei quattro Slam, impresa riuscita solo a Steffi Graff nel 1988. Alla Pennetta toccherà invece la vincente del match Azarenka-Halep. Tanto che la brindisina nelle scorse ore aveva pubblicamente rimpianto la possibilità di una semifinale tra tenniste pugliesi così da avere la certezza di una finalista tricolore a New York.

Un risultato straordinario a prescindere, quello raggiunto dalle racchette azzurre, vista anche la presenza di Errani-Pennetta nella semifinale del doppio in programma giovedì. Senza pressioni di classifica – la tarantina non è testa di serie, la Pennetta invece è la 26 – e con la forza della maturità e dell’esperienza (32 e 33 anni) hanno entrambe offerto un buon tennis aumentando la propria consapevolezza con il passare dei turni. La Vinci, del resto, non era mai arrivata tanto in fondo al tabellone di Flushing Meadows, mentre Pennetta ha eguagliato lo straordinario risultato del 2013. Ora bisogna superarsi: viene il difficile quindi. Anzi è meglio dire “il bello” vista la leggerezza e la granitica forza mentale di Flavia e Roberta, sorelle d’Italia in terra d’America.

Il premier Matteo Renzi ha commentato via Twitter la vittoria della tennista, quella dell’Italia agli europei di basket contro la Germania e la prestazione di Fabio Aru alla Vuelta scrivendo: “Che pomeriggio di sport. L’Italbasket fa una cosa enorme. La Pennetta raggiunge la Vinci in semifinale. Aru se la gioca ancora. Grande Italia”.

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Us Open, Pennetta entra in finale: è nella storia. Battuta la numero 2 al mondo

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