Sono calati del 10% i banchieri europei che guadagnano oltre un milione di euro l’anno. La flessione non è dovuta a una diminuzione del numero di banche, a licenziamenti di top manager o a politiche retributive ispirate a una maggior equità, bensì alla minor redditività delle banche e all’andamento del tasso di cambio euro-sterlina, due fattori che hanno inciso sul valore dei super-bonus incassati annualmente dai banchieri. I dati sono stati diffusi dall’Eba, l’Authority bancaria europea, e si riferiscono al 2013, anno in cui i banchieri milionari erano 3.178, ben 352 in meno rispetto ai 3.530 del 2012. La maggior concentrazione di banchieri super ricchi risiede nel Regno Unito (sono 2.080), mentre in Italia sono 138, una trentina in più del 2012, e guadagnano in media quasi 2 milioni di euro l’anno, contro gli 1,6 dell’anno prima.

L’Eba, presieduta dall’italiano Andrea Enria, ha osservato che “le prassi remunerative non sono sufficientemente armonizzate tra le banche” e ha anche rilevato che in diversi casi la retribuzione milionaria (e in particolare la sua quota variabile delle remunerazioni) è poco o per nulla correlata all’effettivo andamento economico della banca. Vale inoltre la pena sottolineare che dal 2014 è entrata in vigore una nuova regolamentazione sui bonus annuali che ha fissato un “tetto” pari al 100% della retribuzione fissa. Insomma, un banchiere adesso può al massimo raddoppiare lo stipendio annuo, ma se è bravo davvero (soprattutto a convincere gli azionisti) può ottenere una deroga dall’assemblea dei soci e spostare l’asticella dei bonus fino al 200% della retribuzione fissa.

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