L’antico tempio di Bel, simbolo di Palmira, non è stato distrutto. Ieri gli attivisti di Raqqa avevano annunciato l’abbattimento e la notizia era stata, in seguito, era stata diffusa anche dall’Osservatorio per i diritti umani (Ondus). Oggi, la smentita. Ad affermare alla Bbc che il tempio di Bel sia ancora in piedi è stato Mamoun Abdelkarim, capo dell’autorità che sovrintende ai beni archeologici in Siria. Il funzionario ha confermato che alcuni miliziani del sedicente Stato islamico (Isis) hanno fatto detonare una grande quantità di esplosivo nel perimetro dell’edificio, ma anche chiarito che struttura di base e colonne risultano intatte.

Il 23 agosto, i militanti avevano distrutto Palmira un altro tempio, quello di Baal Shamin (Il signore del Cielo). Il territorio e l’antica città semita sono stati conquistati lo scorso maggio dai guerrieri jihadisti e da allora sono diventati palcoscenico di violenze e attentati. Gli estremisti del califfato avevano distrutto a giugno anche due mausolei mussulmani: la tomba di Mohammed bin Ali, un discendente del cugino del profeta Maometto, e quella di Nizar Abu Bahaaeddine.

Il 19 agosto Mamoun Abdelkarim aveva confermato la decapitazione a Palmira di Khaled Asaad, ottantaduenne studioso di archeologia e direttore per oltre cinquant’anni proprio delle Antichità della città siriana.

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