Il 13 luglio il governo ungherese ha iniziato la costruzione del muro con la confinante Serbia nel tentativo di frenare l’esodo di immigrati provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan. Dodici chilometri più a Sud, in territorio serbo, Subotica è diventata il principale punto di sosta per i migranti in viaggio verso l’Unione europea attraverso il territorio di Budapest. Peccato che appena superato il confine, la polizia ungherese li prende in consegna per portarli al campo di dove ricevono la prima assistenza. Ma con le nuove leggi volute dal governo reazionario di Victor Orban i rifugiati sono in stato di fermo e per loro comincia il calvario in una serie di altri campi profughi di Stefano Carena, Matteo Garavoglia, Gianluca Peana e Sebastian Viskanic

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