Le secchiate di acqua gelata dell’Ice Bucket Challenge della scorsa estate hanno fatto bene alla ricerca sulla Sla che, grazie ai 220 milioni di euro raccolti con le donazioni, ha potuto triplicare i fondi normalmente raccolti e ottenere importanti progressi nello studio di questa patologia neurodegenerativa progressiva per la quale ancora non esiste cura. “Negli ultimi dieci anni abbiamo cercato di capire esattamente quello che sta facendo la Sla e ora penso che lo abbiamo finalmente capito”, ha spiegato Jonathan Ling, della Johns Hopkins Medicine, nel video pubblicato. “Ciò potrebbe portare, con un po’ di fortuna, alla possibilità di una cura o almeno a un rallentamento di questa terribile malattia”, ha aggiunto Ling, mentre il professor Philip Wong ha evidenziato che “il denaro è arrivato in un momento critico, quando più c’era bisogno”. Gli studiosi, tuttavia, hanno avvertito che il lavoro è in corso e molti malati di Sla potrebbero non vedere i benefici della ricerca. “Vi invitiamo a continuare con l’Ice Bucket Challenge“, ha concluso Wong

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