È morto a 93 anni, in Germania, il socialdemocratico Egon Bahr. E’ stato una figura di riferimento della politica tedesca e pioniere, assieme a Willy Brandt della Ostpolitik. Nato in Turingia nel 1922, a partire dall’inizio degli anni settanta fu responsabile delle politiche di normalizzazione con la Repubblica democratica tedesca (Ddr) e con gli altri Paesi del blocco orientale, oltre che dei rapporti con Varsavia e Mosca, durante la guerra fredda. Per la Ostpolitik, nel 1971 l’esponente del Spd, Brandt ottenne il premio Nobel per la Pace. Al fianco del cancelliere, Bahr ricoprì ruoli decisivi negli anni ’70, come segretario di Stato, come ministro per gli Affari speciali e come ministro per la Cooperazione economica.

Con la morte di Bahr “perdiamo un coraggioso ed instancabile campione di pace, libertà e comprensione dell’Europa” che “come architetto dell’Ostpolitik, insieme a Willy Brandt ha cambiato la Germania e l’Europa e ha fatto la Storia“. Così ha commentato il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz, che ha definito il 93enne come “luminare socialista” la cui “profonda umanità, la sua onestà intellettuale e la sua visione politica sono state esemplari. Le conversazioni avute con lui sono sempre state una grande risorsa e rimarranno per sempre nella mia memoria”.

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