Uomini che camminano sulla sabbia e devono tenere i piedi aperti verso l’esterno come i padri di famiglia in digestione e i bagnini coatti.
Quelli che pensano bene di enfatizzare l’atrocità del pinocchietto abbinandoci le scarpe da ginnastica nere lucide. Che sono il peggior abominio estetico dopo il marsupio fosforescente.
Quelli che mettono la scarpa di pelle marrone o nera con la punta quadrata sul jeans attillato e la camicia dentro, che poi sono quelli convinti di avere un pacco che Amazon se lo sogna e alla fine è tutto polistirolo.

Quelli che hanno il 47 di piede e mettono pure la scarpa nera lucida con la punta impennata verso l’alto che, se non fai sci di fondo o non sei Aladino, andresti internato subito.
Quelli che si mettono le Timberland senza calze sul jeans corto, che a mascolinità stanno messi quanto Malgioglio al ballo delle debuttanti.
Quelli che si mettono le scarpe che respirano, con gli inserti in tela, che il loro piede respirerà pure ma a noi donne a vederli manca l’aria.
Quelli con le espadrillas, specie colorate, che si sentono tanto Gigi Rizzi a St. Tropez pure se fanno Ferragosto a Santa Marinella.
Quelli che sono alti 1,40 e pensano bene di mettersi il pantaloncino largo sotto le ginocchia e la scarpa alta da basket che gli mozza ulteriormente la gamba e li fa sembrare tutti il nano di Fantasilandia.

Quelli con gli stivali pure d’estate con 45 gradi che si sentono star del rodeo e che, in effetti, quando se li tolgono, sarebbero in grado non di cavalcare, ma di abbattere una mandria di tori da monta. Quelli che si mettono le scarpe da frate, però con la chiusura a strappo, versione sportiva. E come se non bastasse, ci mettono su pure il calzino perché non fanno già abbastanza schifo senza. Uomini per cui io invoco la castrazione chimica. A partire da ora. Quelli che a 50 anni se ne vanno in giro con le sneakers colorate per fare i gggiovani e se vedono una dopo i 40 con la gonna corta la chiamano cougar non sapendo che le cougar li chiamano “minchioni”.

Quelli che si mettono i mocassini viola o verdi o rosa o altri colori pastello sui pantaloni skinny, magari tirati su col risvoltino a cui io toglierei il diritto di voto oltre che di accoppiamento, a patto che ci sia una donna disposta a toccarli senza una canna, come con le serpi per vedere se sono ancora vive dopo una scopettata.

Ecco amici uomini. Se appartenete a una di queste categorie, fatevi andar bene i nostri piedi. Non saremo tutte Cenerentole, d’accordo. Ma voi, a scarpe, state messi peggio del principe azzurro, che, diciamolo, per sognarlo da dieci generazioni con quei calzari ce ne vuole.

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