L’assistente speciale di Barack Obama, Barvetta Singletary, 37 anni, ha minacciato con una pistola il suo compagno poliziotto ed è stata arrestata. A quanto riportato dalla stampa americana, la donna, mossa dalla gelosia, avrebbe chiesto inizialmente al suo fidanzato di permetterle di controllare i suoi cellulari, prelevandoli dalla borsa dell’uomo assieme ad una Glock 23 calibro 40. La gelosia però, si sa, fa brutti scherzi e al rifiuto da parte del compagno di fornirgli le password per accedere ai telefoni, l’assistente del presidente degli Stati Uniti, è uscita dall’auto con la pistola ed è corsa verso il suo appartamento.

L’uomo l’ha seguita chiedendole di riconsegnarli l’arma. Rientrata in casa con il compagno, la lite è continuata: “I tuoi cellulari sono più importanti di me che ho una pistola in mano” ha detto la donna, puntandogli poi la pistola contro: ”Mi hai insegnato come usarla. Non penso che tu voglia che la usi”, ha minacciato. La Singletary avrebbe quindi anche sparato un colpo in terra, spingendo l’uomo a fuggire e recarsi dalla polizia. Dopo essere finita in manette, la donna è stata scarcerata previo il pagamento di una cauzione di 75mila dollari, e la Casa Bianca l’ha messa in congedo non retribuito revocandole il pass per l’accesso.

Non è la prima volta che il personale della Casa Bianca crea o rimane coinvolto in situazioni imbarazzanti. Poco più di un anno fa tre agenti del Secret Service, il corpo responsabile della protezione del presidente americano Barack Obama, sono stati sospesi dal servizio dopo che si erano ubriacati ad Amsterdam. Uno di loro era stato trovato privo di sensi all’alba di domenica in un corridoio dell’albergo dove alloggiava.

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