Certe persone cercano di concentrare le esperienze che non hanno vissuto durante l’anno lavorativo durante il cosiddetto viaggio “di vacanza”. E per costoro, in ogni punto del mondo abbiano deciso di recarsi, sono stati creati parchi giochi ad hoc, siano essi Disneyland reali, siano tour organizzati a tappe obbligate – in cui ciascun giorno è da far “fruttare” – siano esse esperienze a “pacchetto”. Qualcuno ha dato un nome, anni fa, a questi posti: sono i “non luoghi”. Delle specie di “outlet del divertimento”, dove la persona è inserita in una sorta di bolla artificiale pensata per accondiscenderla, e stupirla.

Oggi mi domando, dopo dieci giorni in Australia, se anch’io sia cascata in questa trappola, o se invece le esperienze che ho vissuto siano state realmente autentiche. Perché la vera domanda è, per un turista che non desideri cadere in questi “giochi”, cosa sia vero, e cosa, invece, costruito su misura per intrattenerlo in modo piacevole, senza mostrargli la parte reale del Paese in cui è inserito.

Sulla costa est, partendo da Brisbane, passando da Harvey Bay e salendo fino a RockHampton per poi approdare a Yeppon ho osservato cose che non potevano esser state create per ad hoc per me. Altre, un po’ meno.

Australia Kemp beach

Autentico era l’incendio in cui mi sono trovata tra Gladstone e RockHampton, che ha bloccato il traffico di auto obbligate sempre ai 100 chilometri orari. Un incendio enorme, che testimonia peraltro che non solo in Italia è difficile preservare la natura. Autentico è stato il momento in cui, per strada, casualmente, mi sono trovata di fronte ad un appezzamento di terra completamente coperto di arance e mandarini, in cui le mucche sguazzavano e di cui si cibavano. Autentici i delfini, madre e figlio, che a Kemp Beach – una spiaggia senza sabbia, fatta di sole conchiglie – sguazzavano proprio accanto alla costa.

Autentiche erano anche le balene che ho incrociato a Tangarooma Island. Ma sulla barca che mi ha portato al largo, in aperto oceano, siamo certi qualcuno non abbia distribuito pesci in modo da attirare le balene che stavano migrando a nord? Autentico è stato anche Capri (il nome viene da Tropico del Capricorno) il koala che ho incrociato ed abbracciato. Ma sul serio il parco naturale in cui era inserito preservava gli animali dall’estinzione? O era semplicemente un “circo divertimenti” camuffato da “esperienza sostenibile”?

Quello che so non essere stati autentici sono i sorrisi delle signorine alla reception dei numerosi hotel e motel in cui ho chiesto last minute una stanza, costrette forse a un trattamento standard del turista, ma difficilmente intellegibili dietro il perfetto makeup. Non era autentica l’erba dei prati in centro Brisbane, una città che somiglia per certi versi a Dubai, tanto i grattacieli sono cresciuti velocemente. Non è neppure autentico il valore nutrizionale del Vegemite, una sorta di crema al sapore di dado che gli australiani definiscono la loro Nutella. In alcuni paesi, come la Danimarca, le vitamine del Vegemite sono definite dannose alla salute.

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