“E’ un mio parere personale, ma credo che prima di fare un’azione come la legalizzazione della cannabis sia necessario avere dati scientifici molto solidi”. Così, ai microfoni di Radio Radicale, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini esprime il suo scetticismo sul progetto di legge per la legalizzazione delle droghe leggere. E spiega: “Ci sono Paesi che hanno legalizzato la cannabis da molti anni, come l’Olanda. I dati che possono aiutare il Parlamento e il governo a prendere decisioni è sapere se in quei Paesi il consumo delle droghe leggere è rimasto invariato, è aumentato o è diminuito. Non conosco dati scientifici sul tema, né credo siano stati raccolti, quindi francamente sarei molto molto cauta ad andare in questa direzione”. Il ministro aggiunge: “Chi usa droghe pesanti quasi sempre nel suo percorso personale ha usato droghe leggere. C’è questa correlazione che è onesto ricordare ai giovani e a tutti coloro che responsabilmente fanno uso di droghe leggere”. Ma precisa: “Indubbiamente il proibizionismo non è una risposta, né un’alternativa. Ma bisogna esseri efficaci nel processo educativo che non compete solo alla scuola, ma anche alla famiglia e alla società. E quindi dare strumenti di informazione, soprattutto ai giovani, su qual è il miglior percorso sul modo in cui tenersi in salute e per fare una vita sana. Io credo che non abbiamo ancora tutti questi strumenti. La legalizzazione sicuramente riduce la criminalità, ma su questo tema anche un approccio scientifico non farebbe male

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