lençoisDi Brasili ne esistono un’infinità, è ovvio, così come di Italie e di qualsiasi altro paese complesso al mondo. Nell’immaginario collettivo c’è il Brasile delle belle donne, quello delle spiagge incontaminate, dello sviluppo, del profondo disagio sociale, dell’Amazzonia selvaggia, del Carnevale e molti altri. Spesso mi ritrovo a parlare del Brasile del disagio sociale o comunque di quegli aspetti del Brasile legati alla vita sociale nelle città. I problemi sono tanti e le cose da raccontare sono molte. Ma esiste anche un Brasile meraviglioso, sotto tutti i punti di vista, dalle relazioni umane amichevoli al divertimento sincero, dai paesaggi ancora incontaminati ai viaggi avventurosi.

In Brasile è ancora possibile perdersi per fortuna. I tour operator e le agenzie spessissimo propongono viaggi, a chi non è incline al fai da te, che promettono paradisi straordinari. Si tratta in realtà perlopiù, a mio modo di vedere, di resort pacchiani e costosi, i cui progettisti non hanno avuto alcun rispetto del paesaggio. Ma c’è la possibilità, per chi lo desidera di vivere ancora il viaggio come Dio comanda, lasciandosi trasportare da realtà oniriche, probabilmente in via di estinzione, ma ancora vive.

Poco tempo fa ho realizzato una traversata del Brasile vicino alla costa sulla mitica statale BR-101. Si tratta dell’arteria stradale più lunga del Brasile che collega ogni città e paese, più o meno vicino alla costa da Sud a Nord. Migliaia di chilometri. Percorrendola spesso rientra un po’ nell’interno e l’Oceano Atlantico si perde alla vista, altri tratti sono quasi costieri. Percorrerla quasi tutta, come ho fatto io, risulta essere impegnativo, se non altro in termini di tempo, poiché sono più di diecimila chilometri che richiedono ben oltre un mese di viaggio. Può essere una saggia idea, per chi volesse sperimentare un po’ di quello che ancora c’è di vero Brasile, percorrerla a tratti. In tal caso in quindici o venti giorni ci si può già immergere in un viaggio nel tempo di grandissimo fascino.

Forse, degli stati attraversati, quello di Bahia è il più consigliabile per chi vuole stordirsi di meraviglia, dalle spiagge alla cultura. Ma anche Espirito Santo a sud e Pernambuco o Rio Grande a Nord sono mete che possono offrire ai viaggiatori grandi soddisfazioni. Il costo maggiore per chi si sposta dall’Europa è costituito dal volo, poiché al di fuori di città come Rio de Janeiro (carissime) in Brasile i costi, grazie a un cambio favorevole in questo momento, sono ancora estremamente contenuti. Ovviamente occorre sapersi adattare fuori dai grandi centri, peraltro spesso non consigliabili per diverse ragioni.

Sebbene il turismo intelligente e colto o comunque etico, sia in incremento in Brasile, sono ancora pochi i turisti stranieri che vi si avventurano. Purtroppo, come ben risaputo, gran parte del turismo nei decenni scorsi (e ancora adesso in buona parte) è di tipo sessuale. Migliaia di presenze, soprattutto nelle città del più povero nordeste, sono dovute alla possibilità per poveracci (ricchi o poveri che siano, ma miserabili comunque) di ogni sorta di approfittare di ragazze bellissime, spesso minorenni, a volte ingenue, ma molto spesso ormai scafatissime. Alcuni grossi centri come Maceio, la terza città più violenta del mondo, sono realmente un orrore anche sul piano della prostituzione. Ma si sta oggi sviluppando anche un turismo interno legato a diverse situazioni sia ambientali che culturali. Avrò modo di parlarne.lençois

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