Niente spending review, non sugli esoneri del personale della scuola almeno. Il governo ci ripensa: un piccolo comma inserito all’ultimo momento nella riforma della scuola stabilisce la proroga per un altro anno dei distacchi di dipendenti del Ministero dell’Istruzione (come di altri Enti pubblici) che a settembre avrebbero dovuto rientrare sui banchi di scuola. Al costo complessivo di circa 37 milioni di euro. Basta una riga all’interno del ddl “La Buona scuola” per annullare i tagli disposti in precedenza dallo stesso governo. Il comma 134 della legge interviene sull’ultima manovra e stabilisce che le disposizioni di austerity in materia di esoneri “non si applicano nell’anno scolastico 2015/2016”. E che “gli oneri derivanti dal presente comma sono pari a 12 milioni di euro nell’anno 2015 e 25,1 milioni di euro nell’anno 2016”. Cifre che riguardano l’entità complessiva del provvedimento. Per quanto riguarda il comparto scuola, il contingente dei posti disponibili viene ricondotto a 300 unità, dopo che era stato tagliato esattamente del 50% (a 150 posti).

I distacchi in questione sono quelli concessi a docenti per andare a svolgere altre funzioni, in luogo di quella tradizionale dell’insegnamento. Le aree in cui si effettueranno gli interventi sono: sostegno e supporto alla ricerca educativa ed alla didattica in relazione all’attuazione dell’autonomia; sostegno e supporto per l’attuazione dell’autonomia nel territorio, ai processi organizzativi e valutativi dell’autonomia scolastica; sostegno alla persona ed alla partecipazione studentesca; raccordi inter-istituzionali, istruzione e formazione superiore integrata; gestione ed organizzazione.

La proroga dell’esonero non sarà automatica, come pure si potrebbe pensare leggendo il comma. Resta invariata la procedura di selezione, con presentazione della domanda e verifica dei titoli e delle motivazioni. Il bando sarà pubblicato dal Ministero entro il 9 luglio, e il termine per fare richiesta è fissato al 16. Ma in virtù dei punteggi maturati e degli altri criteri di valutazione è verosimile che i docenti in distacco lo scorso anno verranno riconfermati anche il prossimo. Dovessero essere ricollocati tutti i distacchi tagliati, la misura potrebbe valere 4-5 milioni di euro solo per il mondo della scuola.

Il governo, insomma, smentisce se stesso, dal momento che solo pochi mesi fa aveva deciso una stretta anche su comandi e distacchi per finanziare gli investimenti della riforma. “Si tratta evidentemente di un provvedimento schizofrenico”, attacca Anna Maria Santoro della Flc (Federazione Lavoratori della Conoscenza) Cgil. “Qualcuno si sarà lamentato della legge di stabilità e l’esecutivo ha deciso di dare un contentino nella riforma. Ma in fondo tutta ‘La buona scuola’ è concepita in questo modo. Manca un disegno d’insieme, è solo una serie di interventi sparsi per accontentare gruppi e gruppettini. Fra cui anche i distaccati”.

Twitter: @lVendemiale

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