Dopo il caso della Omsa e delle sue 320 operaie licenziate, Faenza (Ravenna) è di nuovo alle prese con il rischio di un grande maxi-licenziamento. La multinazionale Allegion, alcune settimane fa, ha infatti annunciato 238 esuberi nello stabilimento della CISA, lo storico marchio di serrature e lucchetti che produce proprio nella cittadina romagnola. “Questo non è un piano industriale, è una delocalizzazione dove il lavoro costa meno”, spiega Milco Cassani della Fiom. L’ultimo incontro al ministero dello sviluppo economico del 31 luglio non sembra avere fatto cambiare idea alla multinazionale che in una nota ha spiegato di comprendere “l’impatto sociale” del loro piano industriale, di volere “trovare le migliori soluzioni possibili per le persone coinvolte”, ma di volere andare avanti con il piano per “aumentare la competitività sul mercato di riferimento”

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Lavoro, quale futuro in vista per le nuove generazioni? Da incubo!

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