“Il piano di Schaeuble è di imporre dovunque la troika: a Madrid, a Roma, ma soprattutto a Parigi”. E’ l’ultima provocazione di Yanis Varoufakis, che in un’intervista a El Pais rilanciata da Repubblica avverte: il ministro delle Finanze tedesco “vuole mettere da parte la Commissione e creare una sorta di super-commissario fiscale dotato dell’autorità di abbattere le prerogative nazionali, anche nei Paesi che non rientrano nel programma. Serebbe un modo per assoggettarli tutti”. L’ipotesi di un ministero delle Finanze dell’Eurozona, dotato di un proprio budget e autorizzato a riscuotere tasse per proprio conto, è in effetti già sul tavolo, come rivelato una settimana fa da Der Spiegel. E secondo la Faz è vero pure che Berlino ha in animo di ridimensionare l’esecutivo europeo, il cui ruolo nella gestione della crisi ellenica è stato giudicato eccessivo, troppo politico.

Ma, secondo l’economista ed ex braccio destro di Alexis Tsipras, le mire del “falco” Schaeuble vanno oltre: vuole ridisegnare l’Eurozona, escludendone la Grecia, per poi soggiogare anche le “indisciplinate” Spagna, Italia e Francia ai diktat che finora Banca centrale europea, Fondo monetario internazionale e Commissione Ue hanno imposto solo ai Paesi in crisi.

“L’accordo (quello raggiunto durante l’Eurosummit del 12 luglio e firmato da Tsipras, ndr) è programmato per fallire. E fallirà”, è il punto di partenza del ragionamento. “Si può ingannare la gente, si possono ingannare i mercati per qualche tempo, non all’infinito. Una delle maggiori mistificazioni di queste settimane è stata quella di presentare il patto tra il nostro governo e i creditori come un’alternativa al piano di Schaeuble. Non è così. L’accordo è parte del piano Schaeuble”. Che prevede, come tappa intermedia, la Grexit. Una catastrofe che “servirà a incutere la paura necessaria a forzare il consenso di Madrid, di Roma e di Parigi”, spiega Varoufakis, che si è dimesso il 6 luglio. “Sarà un atto dimostrativo: ecco cosa succede se non vi assoggettate ai diktat della troika”. A quel punto, prefigura l’economista, le istituzioni che sono sinonimo di austerità e tagli sbarcheranno nella capitale francese: “Parigi è il piatto forte. È la destinazione finale della Troika”.

“L’Europa dovrebbe stare molto attenta”, è l’avvertimento di Varoufakis, che sta preparando un suo movimento di matrice europea, ispirato alle idee dei “padri fondatori” dell’Unione, con cui partecipare alle probabili elezioni politiche del prossimo autunno. “Nessun Paese può prosperare, essere libero, difendere la sovranità e i suoi valori democratici quando un altro Stato membro è privato della prosperità, della sovranità e della democrazia”.

 

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