Non ritengo che Emma Bonino stia combattendo le stesse nostre battaglie“. E’ l’incipit con cui Marco Pannella, nella conversazione settimanale con Massimo Bordin, su Radio Radicale, annuncia a sorpresa la frattura con la sua storica compagna di tante battaglie. Tutto nasce circa sei anni fa, a seguito del ‘niet’ di Emma Bonino a un libro di epistole scritte da Matteo Angioli durante la sua permanenza in Australia, con prefazioni di Carlo Ripa di Meana e Angiolo Bandinelli. “Emma disse all’Italia del potere che, se fosse stato pubblicato quel libro, si sarebbe dimessa immediatamente“, racconta il leader radicale. Bordin, attonito e sorpreso, chiede lumi sul ‘fattaccio’, scatenando la reazione impetuosa e fiammeggiante di Pannella: “Non hai mai sentito questa storia? Senti poco Radio Radicale!“. “Può essere” – replica Bordin – “però partecipo alle riunioni di redazione”. “Così adesso lo sai”, controbatte il magmatico “Mr. Hood”, che ormai è irrefrenabile. Rievoca la propria generosità nei riguardi di Emma Bonino, snocciolando gli incarichi da lei rivestiti grazie al suo impegno: “Se lei è stata inserita nel governo Letta, grazie a un intervento di Giorgio Napolitano, c’entro anche io, come in tutte le altre sue nomine. Tutte. Poi si è fatta cacciare senza emettere nessun lamento e tranquillamente”. “Ma avete fatto un comizio insieme a Largo Argentina il giorno dopo l’estromissione di Emma”, ribatte l’ex direttore di Radio Radicale. “Non insieme, ma separati” – tuona Pannella – “io ho detto delle cose e lei altre, completamente diverse”. Poi al riferimento ironico di Bordin sul libro mai pubblicato, il politico sbotta: “Ma che cazzo c’è da ridere?“. “Ma non è possibile che le lettere di Angioli abbiano creato questo caso”, replica sorridendo Bordin. “Allora io dico il falso!”, ribatte Pannella, che col suo stile debordante prosegue la sua ‘filippica’: “Lei va in giro e corre da una parte all’altra, in Tunisia, nei Paesi caldi, dappertutto. Che cazzo faccia lo sappiamo dalle indiscrezioni di qualcuno, non da lei. Prende posizioni personali, non certo nostre. Con noi non parla. Non partecipa alle riunioni di partito, non ci fa sapere le sue cose, si comporta come aveva preannunciato sei anni fa. Prende le sue decisioni e buonanotte al secchio. L’ultima volta che ho parlato con lei di politica risale a 3 anni fa”. E rincara: “Non si comporta più da militante e da esponente del Partito Radicale. Ha contatti con tutto il mondo, tranne che con noi. La sciura Bonino lavorerà sicuramente molto, perché gira e va nei luoghi caldi. Non ha mai smentito questa storia del libro, tanto il suo interesse è quello di far parte del jet-set internazionale“. Bordin esprime qualche perplessità sulla fiumana di sfoghi di Pannella, che ribatte: “Ti farò dare delle cose che Radio Radicale ha trasmesso”. Si scatena la ridda di botta e risposta tra il giornalista, che ironicamente insiste sul casus belli della polemica, e il politico, che esplode nuovamente in un moto febbrile di rabbia. Infine, il definitivo affondo di Pannella: “Sicuramente dovremo ancora lavorare enormemente, non solo in Italia, ma anche in altri Paesi. Tuttavia, noi Radicali abbiamo problemi finanziari. Gli altri, come quelli del jet-set, non ne hanno

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