Il team Forward Racing non correrà a Indianapolis (Stati Uniti) il prossimo 9 agosto. La decisione era stata ventilata dopo il fermo giudiziario e l’apertura da parte della procura di Lugano di un’indagine nei confronti del patron Giovanni Cuzari. L’accusa è di riciclaggio e corruzione per le attività legate alle sue società, Forward Racing e l’agenzia pubblicitaria della casa sportiva, la Media Action. Il team partecipa al motomondiale in MotoGp, con Stefan Bradl e Loris Baz (Yamaha), e in Moto2, con gli italiani Simone Corsi e Lorenzo Baldassarri (Kalex).

“Questa dolorosa decisione – spiega la Forward Racing in un comunicato – si è resa necessaria per provare a garantire la partecipazione al campionato del mondo sino al termine della stagione”. La reazione degli sponsor, dopo l’arresto di Cuzari, è stata immediata e risoluta, e per un team indipendente come questo sono la principale fonte di ricavo. “Alcuni di loro hanno recesso i contratti in essere e interrotto i pagamenti, creando un’oggettiva ulteriore difficoltà finanziaria che rischia di compromettere definitivamente la vita del team”, aggiunge la nota. Da qui la scelta fatta con l’obiettivo di tornare in pista a Brno per il Gran premio della Repubblica Ceca, in programma il 16 di agosto, e “la speranza di tutelare gli interessi dei nostri piloti, tecnici, collaboratori e fornitori” che ha portato il team “a concordare con Irta (International racing teams association) la possibilità di non schierare i nostri piloti al via del Red Bull Indianapolis Grand Prix del 9 agosto per poter raccogliere tutte le risorse ed organizzare al meglio le prossime trasferte”. Su Twitter Loris Baz ha incoraggiato squadra e tifosi con un “Speriamo di vederci a Brno. Forza ragazzi!”. A rischiare non sono solo i quattro piloti, ma anche il personale della Forward Racing, circa 40 persone.

 

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