Basta aver letto Life, la sua dettagliatissima autobiografia, per capire che Keith Richards non è certo un uomo che conduce una vita monastica. E allora dovrebbe stupire poco o nulla l’intervista rilasciata dal chitarrista dei Rolling Stones alla rivista musicale Mojo: “La mia giornata comincia, ancora prima di fare colazione, con una canna rigorosamente californiana”. “Sesso, droga e rock and roll” è un abusato cliché che nel caso di Richards, però, funziona alla perfezione. Ha provato ogni droga, lo ha sempre ammesso, molti dicono che fino a pochi anni fa, altro che cannabis al mattino, ma quella che lo stesso Keith chiamava la “colazione dei campioni” a base di eroina e cocaina. Ora, arrivato ai 72 anni, evidentemente ha scelto di fare un passo indietro, perché persino un fisico abituato a tutto come il suo non riesce più a sopportare quel ritmo.

Ma la “rivelazione” sulla canna mattutina è parte di un discorso più ampio che il musicista ha fatto sulla legalizzazione della marijuana negli Stati Uniti: “Uno dei miei massimi piaceri è guardare le aree ‘verdi’ sulla cartina degli Usa”. Un ‘peccatore’ incorreggibile, Keith Richards, che se ne infischia del giudizio morale che ovviamente gli piomba addosso ogni volta che esterna le proprie abitudini “stupefacenti”. Di sicuro, il suo organismo non sembra risentirne più di tanto, a riprova che l’uomo possiede una tempra rara.

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