Ha aderito al nuovo gruppo timonato da Denis Verdini. E per questo adesso il senatore Lucio Barani (nella foto), segretario del Nuovo Psi, rischia addirittura l’espulsione dal suo stesso partito. Perché il suo approdo in Alleanza liberale popolare e autonomie, la nuova componente parlamentare di Palazzo Madama fondata dall’ex fedelissimo di Silvio Berlusconi a sostegno del governo di Matteo Renzi, non è stata né annunciata né discussa con gli organismi statutari del suo stesso movimento politico. Dove la cosa non è stata presa per niente bene. «Se Barani non convoca immediatamente il comitato di segreteria e, di conseguenza, il Consiglio nazionale per chiarire la sua posizione, procederò in settimana all’autoconvocazione e a quel punto non escludo a suo carico sanzioni disciplinari», annuncia a ilfattoquotidiano.it il coordinatore nazionale del Nuovo partito socialista italiano (Nuovo Psi) Antonino di Trapani.

L’adesione di Barani alla pattuglia dei neo-responsabili messa in piedi da Verdini non è stata ancora confermata dal diretto interessato, che però non ha neppure smentito le notizie che nei giorni scorsi hanno affiancato il suo nome all’operazione messa in piedi dall’ex plenipotenziario di Forza Italia. «Per questo, anche a seguito delle reiterate telefonate che sto ricevendo dal momento della divulgazione della notizia da parte dei segretari regionali e provinciali del partito, il segretario ha il dovere di chiarire la sua posizione – prosegue di Trapani –. Una decisione di questo genere, presa in via del tutto autonoma e senza riunire gli organi statutari, al di là del merito della scelta, denota certamente un comportamento scorretto sul piano istituzionale». Soprattutto per le conseguenze politiche che l’adesione al gruppo dei verdiniani potrebbe determinare. «Allo stato si parla della nascita di un gruppo parlamentare, ma non sappiamo se sia prevista anche la costituzione di un nuovo movimento politico collegato – fa notare il coordinatore dei socialisti –. A quel punto Barani che farà? Se aderisse ad un nuovo partito si porrebbe in conflitto con il suo ruolo di segretario del Nuovo Psi».

Anche perché lo statuto non prevede lo scioglimento per confluire in nuovo soggetto politico ma al massimo la possibilità di stipulare patti federativi. «Come quello a suo tempo stretto con il Popolo della libertà, poi decaduto per lo scioglimento dello stesso Pdl – ricorda di Trapani –. Insomma, di eventuali nuovi patti federativi si può discutere ma di ipotesi di scioglimento assolutamente no». E se il Nuovo Psi dovesse decidere di prendere in considerazione un accordo con il possibile futuro partito di Verdini, avallando di fatto la scelta dell’attuale segretario? «In ogni caso Barani avrebbe agito senza consultare, come avrebbe dovuto, gli organi competenti a norma di statuto», conclude Di Trapani. In un modo o nell’altro, quindi, il segretario del Nuovo Psi rischia seriamente l’espulsione.
@Antonio_Pitoni

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