Polemica incandescente a Omnibus (La7) tra il direttore de ilfattoquotidiano.it, Peter Gomez, e l’ex esponente della Lega Nord, ora timoniere di Fare!, Flavio Tosi. Il casus belli è la conversazione telefonica tra il premier Matteo Renzi e il generale della Gdf Adinolfi, intercettata nell’ambito dell’inchiesta su Cpl Concordia e pubblicata su Il Fatto Quotidiano. “E’ scandaloso, indecente, indegno, inammissibile” – accusa Tosi – “che una conversazione privata, che non ha nessuna rilevanza penale, vada a finire sui giornali. Bisogna perseguire questo tipo di situazioni”. Gomez ribatte: “Chiedo a Tosi se non voglia sapere, e se non sia giusto che i cittadini sappiano, perché il numero 2 della Gdf, nominato da questo governo, sostenga che l’ex presidente Napolitano è “tenuto per le palle”. Secondo me, quella intercettazione è rilevante politicamente”. L’ex presidente della Regione Veneto contesta il punto di vista del giornalista, che replica: “Stiamo parlando del numero 2 della Gdf, Tosi. Sia serio”. “Ma chi se ne frega” – controbatte Tosi – “E’ una telefonata privata”. Il direttore de ilfattoquotidiano.it continua: “Io voglio sapere se il mio ex presidente della Repubblica è ricattabile. E questo mi pare democraticamente lecito e dovrebbe esserne interessato anche lei. Sono sorpreso dal fatto che non ritenga rilevante che il numero 2 della Gdf ipotizzi che l’ex presidente della Repubblica fosse ricattabile per vicende riguardanti suo figlio”. “Ma roba da pazzi. Questa non è democrazia, è dittatura”, commenta l’ex leghista. “In che modo fate politica voi? E’ questa la trasparenza nelle istituzioni che pretendete?”, chiede polemicamente Gomez. Tosi rettifica, affermando che quella intercettazione era anche pubblicabile, ma non quella nella quale il futuro premier esprimeva i suoi giudizi su Enrico Letta, perché non penalmente rilevante. “Secondo me, invece, è rilevante e significativa per l’opinione pubblica”, spiega Gomez, che sottolinea la natura amicale del colloquio telefonico tra Renzi e Adinolfi. Nel dibattito interviene anche Guido Castelli, esponente di Forza Italia e sindaco di Ascoli Piceno, che menziona il caso della moglie di Bossetti: “E’ stata sputtanata in tutta Italia per i suoi amanti. Ti sembra giusto che non ci sia argine alla propalazione delle notizie? La legge è sempre la stessa”. “E’ un fatto molto brutto” – risponde Gomez – “ma la questione relativa agli eventuali amanti della moglie di Bossetti, purtroppo, diventerà processuale appena si celebra il processo. E’ un caso limite, perché di quello si parlerà nel processo”. E precisa: “Attualmente ci sono già delle norme finalizzate a colpire i giornali, visto che il Garante della Privacy può sempre intervenire. E’ capitato anni fa con il famoso sms di Anna Falchi a Ricucci. I giornalisti che l’hanno pubblicato sono stati sanzionati”

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