“Che Crocetta debba dimettersi per quella intercettazione è una cosa ridicola, non c’è il documento al momento, spero che, se esiste, L’Espresso o noi si riesca a pubblicarlo. Bisognerebbe però che Renzi e i suoi ministri si mettessero d’accordo con se stessi sulle intercettazioni. O le cose anche non penalmente rilevanti possono avere un rilievo politico, etico e deontologico e quindi se ne possono trarre delle conseguenze politiche drastiche oppure questo non lo si fa mai. Quando le cose riguardano gli amici del premier si applica un metro quando invece riguardano le persone antipatiche al premier si applica un altro metro di giudizio”. Queste le parole del direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio a margine dell’incontro con i lettori del giornale a Livorno in occasione della quarta tappa del tour del Fatto nelle città italiane per commentare gli ultimi sviluppi riguardo all’intercettazione che vede coinvolto il governatore della Sicilia Rosario Crocetta. Riferendosi invece alle recenti intercettazioni riguardanti il premier Renzi e alle affermazioni del ministro Maria Elena Boschi (che aveva ridotto a “storia fantasy” l’intercettazione telefonica tra Renzi e Adinolfi) Travaglio afferma: “Sono depositate in un atto giudiziario, sono autentiche, noi le abbiamo pubblicate e nessuno le ha smentite”

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