“Oh oh ooohh”, il saluto di Babbo Natale risuona per le strade di Copenaghen in pieno luglio. Ma come, mancano cinque mesi a Natale e la capitale danese è invasa da decine di rubicondi signori in barba bianca, occhialetti e blusa rossa? Niente paura, la sveglia non è suonata in abbondante anticipo. Si tratta dell’annuale convegno a livello mondiale dei Babbo Natale che si sta concludendo in queste ore, dopo tre giorni d’incontri e scambi d’informazione sulla professione tra colleghi. Per non accavallarsi agli impegni di lavoro a ridosso del 25 dicembre, quasi duecento Santa Claus si ritrovano oramai da una cinquantina d’anni in piena estate per discutere di “lavoro”, ma anche per concedersi una pausa rigeneratrice.

L’inventore di questa curiosa convention è stato il professore Tribini, al secolo Christian Nielsen. L’anno della prima reunion è il 1957. Si sa poi che Tribini, nato nel 1915 e morto nel 1973, era un leggendario attore, intrattenitore, mago, pagliaccio e Babbo Natale che frequentava fiere e feste di paese. Leggenda vuole che secondo Tribini non bastasse un solo Natale all’anno: ecco allora il World Santa Claus Congress che attira “babbi natale” da tutto il mondo, ma anche uomini e donne travestiti da folletti, e migliaia di spettatori.

Il segreto dell’iniziativa sta però nella location. Il quartier generale e la maggior parte delle iniziative della tre giorni natalizia (20-22 luglio 2015) è il parco di divertimenti di Bakken, una decina di chilometri a Nord di Copenaghen. Giostre, montagne russe e case dei fantasmi aperte fin dal 1583, che rendono questa meta turistica, che in lingua danese suona come Dyrehavsbakken, il più antico parco dei divertimenti del pianeta. Ogni giorno c’è una parata per le strade di Bakken, anche se il più grande e festoso corteo si è tenuto come ogni anno a Copenaghen con i protagonisti vestiti di rosso ad abbracciare “la Sirenetta” e una new entry in fatto di costumi: il travestimento da albero di natale. Ad aprire il corteo c’è sempre il Pjerrot, il maestro della corporazione dei Babbi Natale danese, seguito da bande di ottoni e grancasse suonate da una trentina di folletti. E tradizione vuole che ai bambini che seguono la parata vengano offerti dolcetti di natale.

Nonostante il luglio abbastanza caldo per i canoni danesi i Babbi Natale si sono presentati tutti agghindati con il loro tradizionale vestito, non disdegnando comunque qualche bel bagno in costume da inizio novecento per ripetere l’oramai consolidato “pediluvio” dei Babbi Natale. I quasi duecento partecipanti non pagano nulla per il Congresso e provengono da ogni parte del mondo: la truppa più numerosa arriva dagli Usa, ma ci sono anche Santa Claus giapponesi e di Hong Kong. “I Babbi Natale vengono da tutto il mondo per godersi Copenaghen”, ha spiegato il Santa Stan Miller dall’Alabama, “ma soprattutto per condividere e scambiare informazioni ed idee su come rendere il mondo un posto migliore in cui vivere tutti. Questa è l’essenza di essere Babbo Natale”.

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