“La cosa che mi ha convinto a cambiare lavoro sono stati senz’altro i livelli di stress troppo alti. E così da un giorno all’altro ho lasciato il mio lavoro di consulente aziendale per mettermi a fare il contadino nelle terre che ho sempre visto lavorare dai miei nonni”. E’ la storia di Roberto Bianchi, 35enne varesino che, dopo la laurea in economia, l’Erasmus in Svezia e dieci anni passati a lavorare come economista prima e consulente aziendale poi, si è tolto giacca e cravatta per impugnare la vanga e dissodare i terreni di famiglia: una scelta dettata da un’esigenza personale, e non certo per un motivo economico dalla quale è nata l’azienda agricola Il Bianchi di Casbeno. “Ne dovrò raccogliere di pomodori e zucchine per arrivare allo stipendio che guadagnavo prima”, racconta oggi puntualizzando che: “Quello che è cambiato è la qualità della mia vita. Prima mi svegliavo alle 8 e dopo 4 ore di lavoro non ce la facevo più tra traffico, telefonate e conferenze. Oggi mi alzo alle 6, lavoro anche 14 o 15 ore, ma quando raccolgo i frutti della mia fatica e vedo le reazioni della gente nell’assaggiare una cosa genuina, vado a letto la sera e sono felice”  di Mario Catania

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