Un’Italia attrattiva per gli investimenti cinesi, ma allo stesso tempo segnata da una burocrazia lenta e da un fisco eccessivo. E’ questo il quadro che dipingono i partecipanti del nono Forum mondiale degli imprenditori cinesi, che quest’anno si tiene a Campione d’Italia, enclave italiana nel Canton Ticino. Ad avvicinare Pechino al nostro Paese, secondo i presenti al convegno, è la qualità del made in Italy, ma c’è chi sostiene che “il governo italiano deve svegliarsi: noi cinesi cerchiamo il futuro, gli italiani lo aspettano”. Ospite della manifestazione, l’europarlamentare leghista Mario Borghezio. Proprio colui che della comunità cinese di Milano aveva sottolineato la “totale insofferenza e impermeabilità verso le regole del nostro vivere civile”. Eppure, al forum sembra essersi convertito sulla via di Pechino, sulla scia di Marco Polo, che definisce “un grande padano” e passando da via Paolo Sarpi: “Esempio di integrazione fra milanesi e orientali” di Stefano De Agostini
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