Dal “9-N” al “27-S”, in Catalogna si conferma la tendenza a semplificare con una sigla un quadro politico complesso. Il “9-N” era l’acronimo delle “elezioni plebiscitarie”, convocate un anno fa da Artur Mas, presidente della Generalitat, il parlamento catalano, per l’autunno scorso. Consultazione per l’indipendenza da Madrid paralizzata dal tribunale costituzionale spagnolo che accoglieva il ricorso del Governo centrale contro gli atti che indicevano il referendum sospendendo le risoluzioni amministrative adottate dal parlamento catalano.

Il “27-S”, il 27 di settembre, è il giorno fissato per il rinnovo del Parlamento catalano, una data che sembra annunciarsi già come un evento, con la consapevolezza che stavolta né l’Esecutivo né l’Alta Corte potranno frenare il desiderio di autodeterminazione di una fetta consistente del popolo catalano.

Una consultazione regionale che si delinea come un referendum pro o contro l’indipendenza della Catalogna, un’occasione che i separatisti non vogliono perdere. È notizia di queste ore la conclusione del patto politico tra Convergència i Union – partito moderato di Artur Mas – ed Esquerra Republicana (ERC), formazione di sinistra che negli ultimi anni ha eroso ampi consensi al partito del President.

Sei mesi per proclamare l’indipendenza, diciotto per completare il processo di distacco da Madrid. E’ questo il principale obiettivo che persegue l’alleanza politica, per congedarsi con un adiós definitivo dalla Spagna di Rajoy le due formazioni presenteranno una lista unitaria. Il cammino secessionista riprende ossigeno, negli ultimi mesi si erano registrate tensioni tra i separatisti, gli stessi  sondaggi segnalavano la costante flessione dei sostenitori dell’autodeterminazione.

Il sodalizio può essere l’occasione del rilancio, ne sono convinti i leaders dei due partiti, Mas e Junqueras, entrambi candidati nella lista unitaria che vedrà rappresentata al 60% Convergència i Union, al 40% Esquerra Republicana, con possibilità di allargare il fronte a membri di “MES” e “Demò crates per Catalunya”, gruppi scissionisti dei socialisti catalani e Unió.

I prossimi mesi diranno se Mas e Junqueras sono “solo” politici o se i due hanno stoffa da statisti.

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