Le banche greche, chiuse da diciassette giorni, non riapriranno i battenti almeno fino a venerdì. E rimangono in vigore anche il tetto di 60 euro (di fatto 50, visto che le banconote da 20 sono quasi ovunque esaurite) ai prelievi ai bancomat e il limite di 120 euro alla somma che i pensionati possono ritirare nelle filiali aperte per consentire i versamenti a coloro che non hanno la tessera elettronica. Il decreto firmato dal nuovo ministro delle Finanze Euclides Tsakalotos prevede poi che un migliaio di sportelli restino aperti anche per i disoccupati. Potranno gestire i pagamenti delle tasse e delle bollette, il versamento delle rate dei fondi pensione e i corrispettivi dovuti alle assicurazioni.

A differenza che nelle scorse settimane saranno d’ora in poi consentiti trasferimenti di somme di denaro all’interno della stessa banca, finora possibili solo attraverso supporto elettronico. Tutte le operazioni che prevedono spostamenti di denaro all’estero o commissioni e pagamenti legati al business rimarranno limitate.

Giovedì, a valle del voto del Parlamento greco sulle riforme necessarie per iniziare a negoziare il terzo piano di aiuti, il consiglio direttivo della Bce si riunirà per decidere se aumentare la liquidità di emergenza (Ela) a disposizione degli istituti, rimasta congelata a 89 miliardi in euro. Sul tavolo anche la scadenza di lunedì prossimo, 20 luglio, quando Atene dovrebbe ripagare all’Eurotower 3,5 miliardi di euro a fronte della scadenza delle obbligazioni elleniche acquistate nel 2011.

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