Boom di ebrei francesi diretti in Israele. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso l’emigrazione ebraica dalla Francia è cresciuta del 25%, passando dalle 4mila persone alle oltre cinquemila. Il picco delle partenze è stato registrato a seguito degli attentati terroristici contro le comunità ebraiche transalpine di inizio anno, in particolare dopo l’episodio drammatico del sanguinoso sequestro avvenuto al supermercato Hypercacher di Parigi il 9 gennaio, in cui morirono quattro persone più l’attentatore, che seguì l’assalto mortale a Charlie Hebdo.

Il numero degli ebrei transalpini che hanno deciso di trasferirsi a vivere in Israele è in costante crescita e raggiungeranno la cifra di 5.100 ad agosto da inizio 2015. I dati sono stati diffusi dalle comunità locali e ripresi dai media di Gerusalemme. ”Ci stiamo preparando ad una grande ondata di immigrati”, ha commentato le cifre record il ministro dell’Assorbimento Zeev Elkin. Alla fine del 2015 – se l’andamento dovesse continuare su questi ritmi – è stato stimato che saranno 9.000, contro i complessivi 7.200 registrati in tutto il 2014.

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, successivamente alle violenze subite dagli ebrei francesi in aumento negli ultimi mesi, li invitò a venire in Israele “casa loro”, provocando una dura replica da parte del presidente transalpino Francois Hollande, che disse: “Gli ebrei hanno il loro posto in Europa, e in particolare in Francia”, Paese che ha per loro “una grande considerazione“.

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