Un mese fa l’elezione in consiglio regionale, oggi l’avviso di conclusione delle indagini. L’ipotesi di accusa per Mauro Vizzino, eletto nella lista Emiliano Sindaco di Puglia, è di peculato in continuazione commesso da incaricato di pubblico servizio. Il neo consigliere, originario di Mesagne, in provincia di Brindisi, avrebbe intascato i soldi di finti rimborsi Asl tra il 2009 e il 2012, almeno secondo le indagini coordinate dal pm della procura di Brindisi Milto De Nozza e condotte dal Nas di Taranto. Gli investigatori hanno ricostruito come Vizzino, dipendente della ditta Svimservice, che gestiva il servizio di prenotazioni delle prestazioni erogate attraverso il Cup dell’Asl brindisina, si sarebbe appropriato di una somma complessiva pari a 1192 euro.

Il meccanismo – per il quale è indagato anche un altro addetto alle prenotazioni – prevedeva che i due facessero risultare come non eseguite alcune prestazioni, anche se queste erano già state erogate. Veniva inserito, stando l’accusa, uno storno nel sistema informatico per restituire ai pazienti importi compresi tra i 4 e i 70 euro per visite odontostomatologiche, anticoagulanti e tomografie per un totale di una ventina di casi. Le indagini avrebbero però appurato come i pazienti interessati dalla restituzione delle somme non le abbiamo mai realmente ricevute. Vizzino, ex coordinatore provinciale di Io Sud di Adriana Poli Bortone e figlio di un noto sindacalista locale, si era candidato con la lista Emiliano sindaco di Puglia ottenendo un sorprendente exploit con oltre 5500 preferenze che gli erano valse il primo posto nella lista civica del nuovo governatore (terzo più suffragato della provincia di Brindisi) e l’elezione in consiglio regionale.

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