Non sarebbero rimasti in silenzio davanti al gip di Milano Ambrogio Moccia il padre, la madre e la sorella di Maria Giulia Fatima Sergio, la jihadista italiana che si trova in Siria, arrestati mercoledì scorso a Inzago, nel milanese, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano su una rete di terrorismo internazionale.

Sergio Sergio, la moglie Assunta e la sorella Marianna, detenuti nel carcere milanese di San Vittore accusati di essere in procinto anche loro di partire per la Siria per mettersi al servizio dell’Isis, da quanto si è saputo sono stati interrogati complessivamente per circa tre ore.

Da quel poco che è trapelato il padre di Fatima avrebbe reso dichiarazioni spontanee, difendendo sé e i suoi familiari. I tre avrebbero manifestato il loro stupore per le contestazioni mosse da inquirenti e investigatori, e avrebbero sostenuto le loro ragioni in merito a quel viaggio organizzato per raggiungere Maria Giulia e il marito Aldo Kobuzi. Non si sa se il loro difensore ha chiesto per i tre la revoca della custodia cautelare in carcere.  Si è avvalsa invece della facoltà di non rispondere la zia di Kobuzi, Arta Kacabuni, arrestata in Toscana e ora in carcere a Bollate.

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