“La Bbc dovrebbe trattare l’Is allo stesso modo in cui trattava i nazisti“. Chris Grayling, leader conservatore del Parlamento britannico parla così, firmando una mozione che ha ottenuto  il sostegno di oltre 120 deputati. “La Bbc – ha detto – dovrebbe essere un faro di precisione giornalistica, ma non ci aspettiamo che sia imparziale nei confronti dei terroristi. Il nome con cui chiami un gruppo sadico, violento ed estremista è importante”. Il punto della questione è questo: Isis non è uno Stato, dunque i media non dovrebbero chiamarlo Stato Islamico. Anzi, non ha nemmeno a che fare con l’Islam. La notizia è riportata da Repubblica.

Rehman Chishti, il deputato conservatore di origine pakistana che ha introdotto la mozione alla Camera dei Comuni ha spiegato così il concetto: “Da troppo tempo abbiamo permesso loro di autodefinirsi qualcosa che non sono. Penso che sia venuto il momento di cambiare l’etichetta con cui li indichiamo. Se lo chiamiamo Stato Islamico diamo legittimità e credibilità alla loro propaganda. La verità è che non sono uno Stato e non sono davvero islamici. Uno Stato per essere tale deve essere internazionalmente riconosciuto, deve avere una base legale, deve avere delle istituzioni riconoscibili. Questo gruppo non ha niente di tutto ciò”. Chishti ha aggiunto: “Sono una banda di criminali, non sono seguaci dell’Islam. Tutte le loro azioni e i loro proclami sono una distorsione di una religione pacifica”.

Ma quindi, come definire i jihadisti del sedicente Stato Islamico? I conservatori hanno qualche soluzione. La Bbc, ma più in generale i media occidentali potrebbero chiamarlo “un regime barbaro e brutale”, oppure semplicemente ‘Daesh‘, termine arabo che significa “colui che semina discordia”.

Ma la Bbc, da parte sua, non è d’accordo: “Se usassimo quella definizione – ha detto il direttore generale della tv britannica Tony Halldaremmo l’impressione di appoggiare gli avversari dell’Is e perderemmo l’imparzialità che caratterizza la nostra informazione. Continueremo a usare altre definizioni per Is, tra cui estremisti, combattenti, militanti, ma non Daesh”.

Nella discussione si è inserito anche il premier David Cameron, che alla fine di giugno aveva lanciato un appello alla stessa emittente Tv chiedendo di non attribuire più l’entità di Stato per “atroce e barbaro regime che è il travisamento della religione islamica”. Cameron aveva aggiunto che questo “velenoso culto della morte” sta “seducendo troppe giovani menti in Europa, America, nel Medio Oriente e altrove e che questa sarà la lotta della nostra generazione”.

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