A due mesi dal debutto, per i pubblici esercenti di Milano l’Expo è una promessa mancata. I tanto attesi beneficii per l’attività di bar e ristoranti, ad esempio, per ora in città si sono visti poco o niente. Anzi molti operatori denunciano un effetto Expo al contrario, conseguente all’apertura serale dell’area espositiva con i suoi numerosi punti di ristoro. E’ questa la sintesi di un giro di opinioni che abbiamo registrato nel centro di Milano e che trova conferma nelle parole dei principali rappresentanti di categoria, a cominciare da Lino Stoppani, presidente di EPAM – Associazione Pubblici Esercizi di Milano e Provincia, nonché di F.I.P.E-Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi). “Ci avevano promesso un grande movimento, ma in realtà Expo ci sta facendo concorrenza sleale“, denuncia il proprietario di un ristorante blasonato. “Molti tra noi hanno fatto investimenti, garantito l’apertura per tutta l’estate, ma non ne valeva la pena“, spiega il titolare di una storica pasticceria. “Abbiamo aderito al circuito degli Expo Friends, ma fino ad ora non abbiamo registrato alcun incremento”, sottolinea più di una voce. Ma c’è chi non perde la speranza. “Da luglio le cose andranno meglio, si dice che arriveranno moltissimi turisti stranieri, soprattutto cinesi…”. Intanto però alcune zone della città sono rifiorite, a cominciare dai Navigli. “Ma lì c’è l’effetto nuova Darsena, l’Expo non c’entra” di Piero Ricca, riprese e montaggio Matteo FIacchino

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“Expo cannibalizza Milano”. L’associazione pubblici esercizi: “Bar e ristoranti meno 30%”

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