Televisione

Palinsesti Mediaset, tra ciuffi cotonati e direttori loquaci il Biscione coccola i giornalisti a colpi di open bar

Installazioni luminose nelle aiuole, lampade di design sui tavolini e una sala impreziosita da due enormi schermi ipertecnologici: Cologno si fa bella per lanciare i nuovi (ma non troppo) programmi televisivi

di Domenico Naso

Grande festa alla corte di Pier Silvio. È una Cologno Monzese quasi irriconoscibile, bardata a festa, quella che accoglie i giornalisti e tutta la nomenklatura del Biscione per la presentazione dei palinsesti della prossima stagione televisiva. Installazioni luminose nelle aiuole, lampade di design sui tavolini e una sala impreziosita da due enormi schermi ipertecnologici. I big di casa Mediaset arrivano uno dopo l’altro, e già dall’espressione del volto capisci chi può essere più soddisfatto della stagione appena conclusa. Sebastiano Lombardi, direttore di Rete4, è sempre il più sorridente e sfoggia un doppiopetto blu molto trendy. Vuoi per indole, vuoi anche perché l’ex piccola di casa quest’anno si è tolta parecchie soddisfazioni, Lombardi sembra anche quello più a suo agio con i giornalisti, con cui chiacchiera volentieri, mentre altri suoi colleghi sono più restii a rischiare il “contagio”.
Laura Casarotto, direttrice di Italia1, si conferma la meno istituzionale. Lei il rapporto con la stampa lo cerca dichiaratamente, forse perché ha voglia di spiegare (e di far capire) la rete che ha in mente e che ancora non ha potuto realizzare del tutto. Gli ascolti della stagione non sono stati clamorosi, ma la Casarotto si gode almeno i complimenti per Shark Tank. E a chi è incontentabile, come il blogger Davide Maggio, e ha qualcosa anche da ridire su Shark Tank, la direttrice concede “due sole cose che non ti sono piaciute, non di più”. Più defilato Giancarlo Scheri, direttore di Canale5. Per ruolo e per inclinazione, forse è il meno social tra i tre boss delle reti generaliste Mediaset.

A condurre la serata, il volto rassicurante e aziendalista di Gerry Scotti, che introduce Pier Silvio Berlusconi quasi come una rockstar, con tanto di musica gagliarda ad accompagnare il breve tragitto dal tavolo al palco. La serata del figlio di cotanto padre è stata duplice: un po’ legnoso e troppo preparato l’intervento ufficiale, molto più rilassata ed efficace (e persino simpatica a tratti) la conferenza stampa dopocena. E la notizia è che anche il figlio, come il babbo, funziona meglio a braccio. I giornalisti prendono posto e gli habitué, quelli che al gala dei palinsesti sono di casa, pregano tutti gli dei di non leggere il nome di un certo chef sul menu della serata: “Due anni fa abbiamo mangiato male: il dolce era orribile”. Sospirone di sollievo quando, arrivati al tavolo, hanno preso coscienza che no, quel nome non c’era. Quest’anno tocca a “Da Vittorio”, ristorante che può vantare addirittura tre stelle Michelin e per la serata opta per un efficace menu classico: Terrina di melanzane con mousse di caprino, salsa al peperone rosso dolce e basilico; Ravioli di Valeggio con ricotta e spinaci al delicato burro sciolto e parmigiano; Supreme di pollo di Bresse farcito e funghi primaverili e soprattutto l’apprezzatissima Pesca melba rivisitata con gelato vaniglia, salsa lamponi e chantilly. Qualcuno stava persino per chiedere il bis, e solo un ultimo sussulto di dignità ha evitato la richiesta poco chic.

Come sposi in un matrimonio meridionale, uomini e donne dell’ufficio stampa Mediaset fanno il giro dei tavoli, coccolano gli ospiti, si premurano che tutto vada per il verso giusto. Laura Ferrato (con il vispo Michele Lanzarotto) guida la gagliarda squadra cintura nera in pubbliche relazioni, con Angelo Santoro che, da giornalista navigato poi passato al lato oscuro dell’Ufficio Stampa, fa il mattatore tra i colleghi, tra un bourbon e un Moods alla vaniglia.
Poi, a sorpresa, arrivano i Kolors, freschi vincitori di Amici di Maria De Filippi e ospiti musicali della serata. Esibizione apprezzatissima (con Roberto Alessi che ha apostrofato poco elegantemente i colleghi in sala – “Giornalisti di merda, battete le mani!” – , a suo dire troppo tiepidi con la band), ma fissando da vicino Stash, nella mente contorta del giornalista frivolo è scattato un contest bizzarro: chi avrà il ciuffo più alto e curato? Il giovane cantante o Pier Silvio Berlusconi? Per fortuna l’open bar, come sempre apprezzatissimo, ha affogato questi dubbi nell’alcool, mentre già si cominciava a tornare a casa. Gli ultimi tiratardi (tra cui Angelo Santoro, Laura Ferrato, Davide Maggio, Michele Lanzarotto e Giulia Bresciani) hanno levato le tende alle due passate. Ma l’ultimo dei Biscioni è stato lui, Pier Silvio, che ha presidiato il forte di famiglia fino all’ultimo secondo utile. Stakanovista.

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