Alta tensione sull’asse Atene-Berlino-Bruxelles nel giorno in cui scade il secondo programma di aiuti della ex troika alla Grecia, senza il quale il Paese resterà senza ossigeno finanziario. Il premier Alexis Tsipras ha risposto all’offerta last minute che gli è stata recapitata in mattinata dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker inviando un’ulteriore controproposta che prevede un nuovo piano di salvataggio di due anni gestito dal fondo salva Stati (Esm) e una ristrutturazione del debito. Poco prima Berlino aveva gelato i partner europei e lo stesso Juncker sulla possibilità di prorogare il piano che scade alla mezzanotte di oggi, perché non ci sarebbero i tempi tecnici. Ma Tsipras ha di nuovo sparigliato, chiedendo appunto di ripartire con quello che a questo punto sarebbe il terzo programma di assistenza dal 2010. Il cancelliere Angela Merkel dal canto suo ha rilanciato e ha fatto sapere che non darà l’ok a un terzo salvataggio prima dell’esito del referendum greco di domenica. Per questo la conference call dell’Eurogruppo programmata in serata e durata poco più di un’ora, si è rivelata come previsto interlocutoria. I ministri delle finanze della zona euro torneranno quindi a riunirsi mercoledì 1 luglio quando ormai la Grecia sarà ufficialmente insolvente e priva del paracadute del fondo salva Stati che scadrà a mezzanotte.

Nella controproposta inviata a Juncker, Mario Draghi, Francois Hollande, Angela Merkel e Jeroen Dijsselbloem (LEGGI LA LETTERA) il governo greco chiede un programma di salvataggio di due anni al nuovo fondo europeo salva Stati (Esm), il successore dell’attuale Fondo europeo di stabilità finanziaria (Efsf), e un allungamento del rimborso del debito. L’intervento dell’Esm, che ha una “potenza di fuoco” da 500 miliardi di euro di prestiti, dovrebbe coprire l’intero fabbisogno finanziario del Paese. Ma secondo l’agenzia Bloomberg la proposta non comprende alcuna delle riforme economiche su cui Atene ha negoziato con i creditori negli ultimi mesi. Non solo: Tsipras chiede che il piano attuale sia prorogato “per un breve periodo”, fino a quando quello nuovo sarà entrato in vigore. Cosa che la Germania non ritiene fattibile.

Il contenuto della proposta: Iva più bassa per gli alberghi e rinegoziazione del debito – La proposta di Juncker, secondo indiscrezioni, prevedeva che Tsipras si impegnasse a fare campagna per il Sì. Facendo dunque marcia indietro rispetto alle dure prese di posizione delle ultime ore e sposando la linea di Juncker, che lunedì è entrato a gamba tesa nel dibattito sulla consultazione chiedendo ai greci di esprimersi a favore del piano. Secondo Kathimerini, ad Atene sarebbe in cambio stato concesso di mantenere l’Iva al 13% per gli alberghi e le strutture turistiche: la stessa percentuale prevista nella proposta greca respinta mercoledì scorso dalla ex troika, che spingeva per un innalzamento al 23%. Il giornale riferisce che i ministri delle Finanze dell’eurozona avrebbero poi dovuto dare una dichiarazione con cui si impegnavano a rinegoziare il debito greco a ottobre, prendendo in considerazione una dilazione nel pagamento del capitale e un ulteriore abbassamento dei tassi di interesse dopo quello concesso nel 2012. Andando incontro così alle richieste che Tsipras e il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis avanzato fin dalla vittoria alle elezioni di gennaio. Ma Tsipras, appunto, non si è accontentato e ha chiesto che la ristrutturazione sia immediata.

I mercati – Dopo il tonfo di lunedì, i mercati europei hanno aperto la seduta di martedì in lieve calo, per poi rivedere la luce in scia all’attesa di un accordo e virare nuovamente in rosso dopo che Berlino ha chiuso alla possibilità di discutere un terzo piano di aiuti prima del referendum. Più respiro sul fronte dei titoli stato con i Buoni poliennali del Tesoro che hanno registrato un calo del tasso d’interesse dal 2,38 al 2,32% con il conseguente abbassamento del differenziale di rendimento rispetto agli omologhi tedeschi, lo spread, che è sceso fino a 156 punti rispetto ai 159 della chiusura di lunedì. Tuttavia l’asta di Btp decennali del Tesoro ha registrato un aumentodei tasso di interesse dall’1,83 al 2,35% rispetto al collocamento del mese prima.

CRONACA ORA PER ORA

20.20 – L’Eurogruppo si aggiorna a mercoledì dopo un nulla di fatto
L’Eurogruppo sulla Grecia è finito dopo un’ora scarsa, convocando una nuova riunione per domani. “Non è possibile estendere l’attuale piano”, ha scritto in un tweet il ministro finlandese Alexander Stubb. “La lettera di Tsipras includeva tre richieste. L’estensione del programma o l’haircut (taglio del debito, ndr) non è possibile, e la richiesta di un piano Esm deve essere gestita attraverso le procedure normali”, ha scritto Stubb.

18.54 – Obama: “Continuare a trattare per raggiungere una soluzione”
Il presidente americano, Barack Obama, ha invitato la Grecia e i creditori a “continuare a trattare per raggiungere una soluzione” dicendo che il Paese è una “preoccupazione soprattutto per l’Europa” e deve trovare una strada per crescere all’interno dell’area euro.

18.28 – S&P taglia rating delle maggiori banche greche: “Default è praticamente certezza”
Standard&Poor’s ha tagliato il rating di Alpha Bank, Eurobank, National Bank of Greece e Piraeus a da ‘CCC’ a selective default (Sd). Secondo l’agenzia di rating, senza ulteriore sostegno esterno il default delle banche, le maggiori nel Paese, è “praticamente una certezza”.

17.04 – Merkel: “No terzo salvataggio prima del referendum”
“Berlino non prenderà in considerazione l’ipotesi di un terzo salvataggio per la Grecia, come proposto da Atene, prima dell’esito del referendum di domenica prossima”. Lo ha detto la cancelliera Angela Merkel, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa tedesca Dpa.

16.37 – Alle 19 conference call dell’Eurogruppo
Il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha convocato una conference call dei ministri delle Finanze dell’area euro questa sera alle 19 “per discutere la richiesta ufficiale del governo greco ricevuta questo pomeriggio”.

16.23 – Merkel “non si aspetta nessuna novità sulla Grecia oggi”
Angela Merkel non si aspetta alcuna novità sulla Grecia oggi. La cancelliera tedesca lo ha detto in una riunione ristretta con parlamentari tedeschi, hanno riferito due fonti che hanno partecipato al meeting. L’indiscrezione allontana l’ipotesi di un accordo last-minute tra Atene e creditori internazionali. Merkel ha aggiunto inoltre che le conseguenze della crisi greca possono essere arginate bene e che è importante che i 18 Paesi dell’eurozona restino compatti nella ricerca di un compromesso con il governo Tsipras.

16.17 – Farmindustria greca: “Per ora non ci sono problemi di approvvigionamento”
I produttori greci di farmaci gettano acqua sul fuoco dopo l’allarme sui possibili problemi di approvvigionamento in seguito a una eventuale Grexit lanciato dall’Efpia, l’associazione che riunisce i produttori europei. L’Hellenic Association of Pharmaceutical Companies sottolinea che per adesso “non c’è nessun problema nella catena di approvvigionamento” e “il problema della salute dovrebbe essere lasciato fuori della febbre politica dei prossimi giorni”. Quanto alle segnalazioni sull’accaparramento di medicinali nelle farmacie, la ‘Farmindustria’ greca stigmatizza “il cinismo di coloro che trovano opportunità di guadagnare dalla lunga agonia dei cittadini greci”.

15.53 – Turchia pronta ad aiutare la Grecia
La Turchia è pronta ad aiutare la Grecia ed è disposta a rafforzare la cooperazione in settori chiave come il turismo, l’energia e il commercio. Lo ha annunciato il premier turco Ahmet Davutoglu precisando che Ankara non ha alcun interesse ad assistere al suo declino. Davutoglu ha aggiunto che nei prossimi giorni sarà organizzato un incontro economico di alto livello tra rappresentanti dei due Paesi.

15.45 – Tsipras non è in partenza per Bruxelles.
Alexis Tsipras non sta partendo per Bruxelles. Lo hanno chiarito fonti vicine al premier, smentendo le voci secondo le quali il primo ministro sarebbe stato pronto a partire il Belgio per discutere dell’ultima proposta di Juncker.

15.33 – Tribunali greci chiusi fino all’8 luglio 
I tribunali della Grecia saranno chiusi da oggi fino all’8 luglio: lo ha deciso il ministro della Giustizia Nikos Paraskevopoulos come riferiscono i media locali. La decisione, annunciata ieri, è stata presa a causa del fatto che saranno necessari ufficiali giudiziari per monitorare il referendum indetto per domenica sulle proposte dei creditori della Grecia in cambio di ulteriori finanziamenti per il salvataggio del Paese. In base alla decisione ministeriale, per tutto il periodo in cui i tribunali resteranno chiusi non saranno eseguiti ordini di sfratto né pignoramenti.

14.59 – Schaeuble: “Se vince il no la Grecia non sarà costretta a uscire dall’euro”
La Grecia non sarebbe costretta a uscire dall’euro nel caso in cui vincesse il ‘no’ al referendum di domenica sul programma di salvataggio del Paese. Lo ha detto il ministro delle Finanze della Germania, Wolfgang Schaeuble, stando a quanto riferito da un deputato conservatore tedesco.

14.45 – Appello dell’Onu per un compromesso
Appello dell’Onu perchè in queste ore si raggiunga un compromesso sulla Grecia. “Qualsiasi accordo tra Atene e i suoi creditori richiederà compromessi da entrambe le parti”, dice all’Ansa un portavoce del segretario generale Ban ki-Moon, preoccupato per gli effetti che un default della Grecia il ‘Grexit’ avrebbero sull’economia mondiale.

14.28 – Berlino: “È troppo tardi per un prolungamento del programma”
Fonti del governo tedesco hanno detto all’Ansa che “è troppo tardi per un prolungamento del programma” di aiuti alla Grecia. A questo punto “non sarebbe fattibile” da un punto di vista procedurale nelle poche ore di tempo a disposizione. “Come farebbe a votare anche il parlamento tedesco?”, ha aggiunto la fonte. “Se pure si arrivasse a un accordo fra Tsipras e Juncker dopo bisognerebbe fare un assestment con le tre istituzioni, un passaggio nell’Eurogruppo e si dovrebbe rapidamente fare una richiesta al Bundestag per l’approvazione”. Tutto questo, sul fronte tedesco, non sembra fattibile nelle prossime dieci ore. Sarà invece possibile riaprire i negoziati se Atene vuole.
“Tutto quello che so è che l’ultima offerta della Commissione europea che io conosca è quella di venerdì della scorsa settimana”, ha detto la cancelliera Angela Merkel alla domanda se fosse a conoscenza dell’offerta last-minute avanzata dal presidente Juncker a Tsipras. Merkel ha ribadito che “stanotte a mezzanotte scade il programma, io non conosco altri segnali concreti”. Tuttavia “naturalmente anche dopo mezzanotte non taglieremo fili del dialogo, o non saremmo l’Unione europea”.

13.58 – Varoufakis: “Grecia non pagherà il Fmi oggi”
La Grecia oggi non pagherà la rata dovuta al Fondo monetario internazionale da 1,6 miliardi di euro e che scade oggi. Lo ha annunciato il ministro delle Finanze greco Varoufakis, che ha comunque espresso fiducia che un accordo possa essere raggiunto con i creditori internazionali.

13.57 – Stampa greca: “Tsipras avrebbe accettato offerta, pronto a partire per Bruxelles”
Il premier greco Alexis Tsipras avrebbe accettato l’ultima offerta fatta dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e sarebbe pronto a volare a Bruxelles, quando mancano poche ore alla scadenza del secondo piano di salvataggio per la Grecia. E’ quanto riferiscono i media greci, mentre anche il tedesco Bild sostiene che Tsipras avrebbe avuto una serie di contatti con i vertici Ue, che incontrerà al più presto. “L’aereo del primo ministro è pronto”, scrive il giornale. Secondo la tv greca Mega, il sì dipende dalla presenza o meno di un riferimento alla rinegoziazione del debito ellenico.

13.38 – Juncker ha chiamato Tsipras per illustrargli offerta
Juncker ha chiamato il premier greco Tsipras per illustrargli “l’ultima” offerta dei creditori e spiegargli “come potrebbe essere un accordo last-minute che potrebbe essere considerato e approvato dall’Eurogruppo”. Lo ha detto il portavoce di Juncker, Margaritis Schinas, precisando che “sta alle autorità greche accettarlo”, ma “nessun movimento” del governo greco “è stato ancora registrato e i tempi sono stretti”. Si tratta di un “accordo complessivo” che prevede si discuta della “sostenibilità del debito” greco. Il secondo programma di assitenza alla Grecia “scadrà questa notte a mezzanotte”, ha ricordato Schinas, e “la porta rimane aperta per un accordo, ma il tempo scorre velocemente”.

13.27 – To Potami: “Governo si prepara a ritorno alla dracma”
Il deputato del partito To Potami Charis Theocharis ha affermato oggi in Parlamento che il governo Tsipras e la Ragioneria Generale dello Stato stanno facendo i preparativi per il passaggio dall’euro alla dracma. Lo riferisce l’edizione online del quotidiano To Vima secondo cui la “scioccante affermazione” di Theocharis ha provocato immediate reazioni da parte di parlamentari di Syriza, il partito al governo, e del vice ministro alla Solidarietà Sociale Theano Fotiou. L’ufficio del primo ministro ha respinto l’accusa definendola uno “scenario da fantascienza”, e ha sottolineato che le parole di Theocharis sono un “monumento di irresponsabilità”.

12.47 – Fonti Ue: “Se Tsipras dice sì sarà convocato Eurogruppo straordinario”
Fonti comunitarie hanno riferito che l’eventuale ok del governo Tsipras a un accordo last-minute con i creditori internazionali “potrebbe aprire la strada per un altro Eurogruppo che potrebbe adottare una dichiarazione sulla base delle linee guida” dell’ultima proposta presentata dal presidente Juncker a sole 11 ore dalla scadenza del secondo programma di salvataggio della Grecia.

12.02 – Pittella: “Si è riaperto il dialogo con Atene”
“In queste ore s’è riaperto il dialogo: Juncker ha elaborato una proposta migliorativa su pensioni e lavoro che non è stata respinta da Atene, la stanno esaminando, e speriamo in un sì nelle prossime ore”. Lo ha detto il presidente del gruppo Socialisti e democratici all’Europarlamento Gianni Pittella.

11.44 – Tsipras sta valutando la nuova proposta di Juncker
Il premier greco e il governo ellenico stanno valutando se accettare l’ultima proposta inviata dal presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, che in un primo momento sembrava essere stata rispedita al mittente. Lo riferiscono fonti europee a Kathimerini. Tsipras dovrebbe inviare una lettera prima della mezzanotte di oggi a Juncker, Dijsselbloem, Merkel e Hollande con cui il governo greco accetta la nuova proposta. Secondo il giornale, alcune fonti hanno rivelato che la pressione causata dalla chiusura delle banche e dalla fine del programma di aiuti che scade oggi ha indotto diversi membri del governo ad esortare il premier ad accettare l’offerta fatta da Juncker. Secondo le stesse fonti, l’ufficio del premier avrebbe già informato la Commissione europea che Tsipras sta esaminando la proposta.

11.49 – In caso di Grexit rischio la fornitura di farmaci
In caso di Grexit la fornitura di farmaci alla Grecia potrebbe essere compromessa, con possibili rischi per la salute pubblica. Lo scrive l’Efpia, l’associazione che riunisce i produttori di farmaci europei, in una lettera al commissario alla salute Vytenis Andriukaitis. “Nello scenario peggiore di ‘Grexit’ pensiamo che l’integrità della catena di fornitura dei farmaci sia in pericolo, con il rischio di problemi di salute pubblica“, si legge nella missiva firmata dal direttore generale Richard Bergström. “Crediamo sia prudente e responsabile assicurare che ci sia un dialogo tra la Commissione e le industrie farmaceutiche su piani di emergenza concreti”. Tra i rischi paventati c’è anche quello di un boom dell’export parallelo, nel caso in cui Atene passi dall’euro a una moneta fortemente svalutata. “Oltre alla necessità imperativa di assicurare l’accesso dei pazienti ai farmaci in Grecia – conclude la lettera – è importante che anche le conseguenze economiche per gli interessi commerciali legittimi delle compagnie farmaceutiche siano minimizzati”. Qualche mese fa l’Efpia aveva stimato a circa 1,1 miliardi di euro il debito greco nei confronti delle aziende del farmaco.

11.32 – Obama ha chiamato Hollande. “Riprendere lavori per arrivare a un’intesa”
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha telefonato nella notte all’omologo francese François Hollande per discutere della crisi in Grecia. Secondo il comunicato della Casa Bianca i due leader si sono trovati d’accordo sull’importanza di riprendere i lavori per arrivare a un’intesa su un piano di finanziamento e riforme per Atene.

11.27 – Mancano fondi, fuori uso mezzi polizia e pompieri in Grecia
In Grecia centinaia di auto della polizia e veicoli e autopompe dei vigili del fuoco sono fermi o fuori uso in quanto non vi sono fondi per ripararli o sostituirli. Lo riferisce la stampa ateniese citando funzionari della polizia e dei pompieri.

11,20 – Credit Suisse: “C’è solo una possibilità su tre di Grexit”
Secondo Credit Suisse il rischio Grexit è limitato a una possibilità su tre. E potrebbe salire al massimo “al 50% se l’Ela (la liquidità di emergenza fornita alle banche dalla Bce) fosse revocato”. Secondo la società svizzera, il nodo cruciale in questa settimana che porta al referendum sarà capire se “l’elettorato si renderà conto che un voto per il ‘No’ equivale all’uscita della Grecia dall’euro”. Anche in caso di Grexit, in ogni modo, c’è solo “una possibilità su tre che porti a una crisi sistemica europea”. I mercati, sempre stando alle stime fornite da Credit Suisse, potrebbero valutare al 50% le possibilità di una Grexit questa settimana. Il che si tradurrebbe in un ribasso relativo delle borse europee del 5% e quindi un probabile ribasso assoluto del 7%. Il timore, conclude la società svizzera, è che “gli investitori possano aver sottostimato la vulnerabilità della Francia al rischio Grecia”.

11.26 – Stasera ad Atene va in piazza il fronte del Sì al referendum
Dopo la grande manifestazione per il No al referendum che ieri sera ha riempito la piazza Syntagma, davanti al Parlamento di Atene, stasera lo stesso spazio verrà riempito dai sostenitori del Sì agli accordi con i creditori internazionali. L’appuntamento è stato dato per le 19:30 (le 18:30 in Italia) dalla campagna Menoume Evropi (Restiamo in Europa), appoggiata dai conservatori di Nea Demokratia, i socialisti del Pasok e dal movimento To Potami (Il fiume, europeisti).

11.18 – Cremlino: “Soluzione crisi greca non dipende da noi”
Trovare una soluzione alla crisi del debito greco non è una questione per la Russia ma per Atene e i suoi creditori: lo ha detto Dmitri Peskov, portavoce di Putin, in una conference call. “Questo è un problema della Grecia. E’ una questione di relazioni della Grecia con i suoi creditori”, non è una questione per noi”, ha dichiarato.

11.05 – Atene: no rimborso a Fmi oggi senza soluzione last-minute
La Grecia non rimborserà oggi al Fmi gli 1,6 miliardi di euro di rimborso in scadenza, a meno di soluzioni dell’ultimo minuto. Il vice ministro delle Finanze, Nadia Valavani, ha detto oggi alla tv pubblica che il pagamento sarebbe ancora possibile se la Grecia ottenesse gli 1,8 miliardi di euro di profitti sui bond pubblici greci detenuti dalla Bce. Valavani ha insistito sul fatto che per una misura di questo titpo non ci sarebbe bisogno di un nuovo accordo con le istituzioni sul programma di salvataggio in corso. La Grecia ha tempo fino alle 18,00 ora di Washington (1 ora italiana) per rimborsare la rata del prestito e non finire in una condizione di “arretrato”.

10.41 – Borsa Lussemburgo sospende scambi bond società greche
La Borsa del Lussemburgo ha sospeso dagli scambi i bond di diverse società greche. E’ quanto informa Bloomberg secondo cui la misura interessa i bond di Alpha Bank, Eurobank, Piraeus e National Bank oltre che quelli della società di gestione delle ferrovie.

10.20 – Borse europee in calo. Milano a -0,8%
Ampliano il calo le piazze finanziarie europee a quasi un’ora dall’avvio degli scambi. Francoforte cede l’1,01%; Parigi segna -1,05%, Zurigo -1,08%, Bruxelles -0,8%, Amsterdam -0,75%, Londra -0,74%, Madrid -0,74%. Milano tiene con il Ftse Mib che perde lo 0,24% e l’All Share che segna -0,29%. A sostenere il principale listino milanese Buzzi Unicem che vola a +3,25%. Bene anche i principali titoli bancari con Unicredit che avanza dell’1,08%, Ubi banca +1,12%, Bper +0,63%, Intesa Sanpaolo +0,37%.

10.03 – Padoan: “Referendum? Massimo rispetto”
“Massimo rispetto per la decisione del popolo e del governo greco, l’aspettiamo”. Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sul referendum proposto dal governo di Atene. “L’Italia lavorerà perché l’Eurogruppo abbia un rapporto positivo con il governo greco qualunque esso sia”. Un derby euro-dracma? “Mi pare una buona definizione”.

09.54 – Ministro Tesoro francese: “Non abbiamo nulla da temere”
“Oggi i francesi non hanno nulla da temere. Quello che succede in Grecia non ha alcun effetto sul sistema bancario e sulle banche francesi, tedesche, spagnole o italiane”. Ad affermarlo, intervistato dal canale francese France 2, è il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin. Un’eventuale uscita dalla Grecia dall’area dell’euro, aggiunge, “sarebbe per i greci entrare in un terreno sconosciuto non per gli altri paesi europei”. Comunque, sottolinea Sapin, “non voglio vedere la Grecia uscire dall’euro. Il suo posto è nella zona euro. Sono sempre stato a favore di un progetto europeo che fa posto ai popoli e non esclude i popoli”.

09.21 – Probabile riduzione prelievi da 60 a 20 euro
Il limite di prelievo di contanti presso i distributori automatici in Grecia potrebbe presto essere ridotto da 60 a 20 euro al giorno in quanto le banche stentano a tenere il passo con la domanda e le loro riserve si stanno prosciugando. Lo riferisce oggi l’edizione online del quotidiano To Vima citando fonti bancarie ma il ministero delle Finanze, in un comunicato, ha smentito la notizia. Come scrive il giornale, ieri molti sportelli bancomat erano a corto di banconote da 20 euro e la gente poteva quindi ritirare solo pezzi da 50 euro. Fonti bancarie sostengono che il Meccanismo Unico di Controllo (Ssm) della Bce aveva inizialmente proposto un limite di 20 euro ai prelievi quotidiani, ma dietro pressioni da parte delle banche elleniche aveva accettato il limite di 60 euro.

08.50 – Da domani possibile ritirare pensioni senza bancomat
Circa mille filiali bancarie verranno aperte in Grecia a partire da domani fino alla fine della settimana per permettere ai pensionati che non usano tessere bancomat di ritirare le loro pensioni. Lo ha annunciato Varoufakis, aggiungendo che i pensionati potranno ritirare fino a 120 euro questa settimana e ribadendo che i depositi bancari resteranno al sicuro anche dopo il referendum di domenica sui termini dell’accordo con i creditori internazionali. Le banche resteranno chiuse fino a lunedì 6 luglio, come previsto dalle restrizioni emesse dal governo per impedire il collasso del sistema bancario.

00.19 – Varoufakis: “Grecia potrebbe ricorrere a Corte di Giustizia Ue per bloccare Grexit”
La Grecia potrebbe ricorrere alla Corte di Giustizia Europea per bloccare l’espulsione del Paese dall’area euro, la cosiddetta Grexit. A ipotizzare questa possibilità è il ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, in un’intervista al Telegraph riportata dall’agenzia Bloomberg. ”Considereremo di certo un’ingiunzione alla Corte di Giustizia europea. La nostra appartenenza non è negoziabile”, sostiene Varoufakis. “Una richiesta di ingiunzione – aggiunge il Telegraph – sarebbe uno sviluppo senza precedenti, che complicherebbe ulteriormente la crisi”. Secondo indiscrezioni, le autorità greche starebbero anche valutando un’azione contro la Bce per aver congelato la liquidità di emergenza per le banche greche. Varoufakis ritiene che la Grecia abbia abbastanza liquidità per andare avanti fino al referendum ma ammette che il controllo dei capitali rende la vita difficile alle aziende greche.

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