Il presidente sospeso Vincenzo De Luca comanda, la consigliera anziana Rosa D’Amelio si adegua. Il contrordine arriva in mattinata. La D’Amelio ha sconvocato il consiglio regionale della Campania fissato per domani, lunedì mattina, alle 10. Virata ad U nella strategia di De Luca, che ora intende presentare immediatamente il ricorso al giudice civile confidando in un rapidissimo accoglimento. Per poi andare in aula soltanto dopo aver ottenuto l’auspicato ok della magistratura. E con pieni poteri, presentare le linee programmatiche e poi il vice e la giunta.

La seduta di insediamento del consiglio regionale avrebbe dovuto prendere atto del decreto di sospensione del Governatore della Campania, firmato dal premier Matteo Renzi, in applicazione della legge Severino. La decisione di annullare l’assemblea regionale, presa da De Luca e dai suoi più stretti collaboratori, arriva dopo una riunione fiume tra lo stesso De Luca, il deputato Pd e avvocato Fulvio Bonavitacola, l’avvocato amministrativista Giuseppe Abbamonte presso lo studio di quest’ultimo, uno dei professionisti più importanti e apprezzati del mondo forense napoletano. Una riunione dedicata alla compilazione del ricorso d’urgenza al giudice civile per chiedere un ex articolo 700 che sospenda il decreto Renzi e consenta a De Luca di insediarsi nella carica, anche grazie al precedente favorevole di giovedì scorso del sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Ma non si è discusso solo del ricorso. Bonavitavola e Abbamonte sono in pratica i consulenti politici e legali di De Luca, in queste concitate settimane sono gli autori delle strategie finalizzate ad aggirare le conseguenze della legge Severino. E gli autori delle valutazioni tecnico-politiche su come affrontare le tappe collegate all’insediamento: il mancato passaggio di consegne, il mancato ingresso a Palazzo Santa Lucia, la scelta di non nominare subito il vice e la giunta, nonostante il parere possibilista dell’Avvocatura dello Stato.

Fino a ieri sera l’orientamento era diverso: far insediare il consiglio, comunicare all’ aula la sospensione di De Luca e poi fermare i lavori per un rinvio a nuova data, sempre in attesa degli esiti del ricorso. Stamane il cambio di rotta.

Stringatissima la nota inviata da D’Amelio tramite l’ufficio stampa del consiglio: “Per consentire gli opportuni approfondimenti sugli effetti del Dpcm del 26 u.s. (il decreto di sospensione di De Luca, ndr) la seduta consiliare già convocata per domani lunedì 29 giugno 2015 è sconvocata. Seguirà nuova convocazione nei termini previsti dall’articolo 34 dello Statuto dell’articolo 4 del regolamento interno”. Ovvero entro il 12 luglio. Sel e M5S annunciano battaglia e presidi domattina al Centro Direzionale, davanti alla sede del consiglio campano. Per il vice presidente della Camera Luigi Di Maio (M5S) “la Campania non ha un governo da un mese perché il Pd ha deciso di candidare un condannato per abuso d’ufficio che non può fare il presidente. Li avevamo avvisati sul fatto che la Campania sarebbe piombata nel caos istituzionale ed ora Renzi si prenda la sue responsabilità. Questo modo di amministrare la cosa pubblica da banditi è la vera causa dello stato del Paese. Andiamo subito a votare!”.

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