“70 + 1 nella mano la memoria” (drammatico, 110 min), di Teatro Rumore, composto e diretto da Davide Moretti, liberamente ispirato ai racconti dei sopravvissuti all’eccidio del 12 agosto 1944. In scena anche giovedì 25 e venerdì 26 alle 21:30 all’auditorium Caruso di Torre del Lago. Mentre nel paesino versiliese ci si stringe per fare spazio agli sfollati, sempre più numerosi, nei boschi i partigiani continuano la loro lotta clandestina, cercando di sopravvivere, senza pensare troppo al futuro, ma interrogandosi sul presente, tra dubbi etici (sparare o no a un nazista se c’è il rischio di ritorsioni sui civili?) e bisogni terreni, come il cibo, che non è mai abbastanza. Nel quartier generale delle Ss, intanto, il comandante della 16a divisione, colonnello Maximilian Schonemberg, fomenta gli istinti più violenti dei suoi soldati, intrattenendoli con lezioni sulla differenza tra razze, punendoli con il lavaggio del cervello (un encefalo tuffato nel sapone) se osano avanzare dei dubbi, parlando loro mentre dormono della storia di Arminio, eroe germanico, per rafforzare l’ideologia nazista nel loro inconscio, e vestendosi come una cheerleader, con tanto di fascetta e pon pon, per galvanizzarli quando il loro morale è spento. L’epilogo è tristemente noto a tutti. Sant’Anna è dichiarata zona bianca dai nazisti, i santannini festeggiano la notizia ballando di fronte alla chiesa, nello stesso punto in cui, la mattina seguente, molti di loro saranno spezzati dalle mitragliatrici di Melania Carnevali

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