Sono 5mila i minori non accompagnati sbarcati, solo in Sicilia, tra il 2012 e il 2013 e sono 12mila quelli sbarcati in Italia nei primi mesi del 2014. Sono 170 milioni i bambini nel mondo il cui sviluppo è compromesso dalla denutrizione, mentre sono 150 milioni quelli a rischio diabete e malattie cardiache perché in sovrappeso. E ancora sono 300mila i giovani sotto i 14 anni che vivono da soldati nei diversi conflitti in corso e 74 milioni i bambini che nel mondo sono impiegati in forme di lavoro pericolose.

Numeri drammatici – questi forniti da Save the Children, ministero del Lavoro, Unicef, Onu e International Labour Organization – che disegnano come per moltissimi bambini parlare di infanzia spensierata sia un lusso, un miraggio. Cifre che hanno spinto la Fondazione Malagutti Onlus a organizzare a Mantova, dal 26 al 28 giugno, la prima edizione dell’International Children’s Rights Festival.

Migrazione, nutrizione e gioco (quello negato) sono i tre temi su cui si concentreranno i dibattiti, i seminari, le presentazioni di libri e gli spettacoli in programma.  A parlarne saranno personaggi noti come l’attivista e ambientalista indiana Vandana Shiva, che il 27 giugno tratterà di alimentazione sostenibile, perché corretta ed equilibrata, ma anche perché basata su cibi prodotti nel rispetto di principi etici e morali. E ancora Walter Veltroni, nato come politico e attualmente impegnato come regista. L’ex leader del Pd, il 26 giugno, introdurrà la proiezione del suo ultimo documentario “I bambini sanno nel quale, dal punto di vista puro e disincantato dei bambini, riflette su questioni quali amore, famiglia, Dio, omosessualità e crisi.

Ci sarà poi spazio per nomi meno noti, ma portatori di esperienze uniche e fondamentali. Ed è il caso di Pasquale Esposito, capitano di fregata e comandante della nave Margottini della Marina Militare Italiana, che presidia le coste cercando di prestare soccorso a barconi di migranti lasciati alla deriva. Barconi sui quali è arrivato in Italia nel 2011, a Lampedusa, anche Said Islam Yacoub – presente il 26 giugno a Mantova – che commosse l’Italia con una lettera indirizzata alla madre. L’allora 14enne Said, infatti, ne perse le tracce in Libia, quando erano entrambi in attesa di essere imbarcati sulle carrette del mare dirette in Sicilia: “Un giorno – recita uno stralcio della  lettera di Yacoub, divenuto un vero e proprio simbolo del dramma dell’emigrazione minorile – mi sono separato da te, mamma. Sai, se fossi un fiore io ti pianterei nel mio cuore, ti innaffierei con le mie mani. Quando ti penso, le lacrime cominciano a scendere. Se oggi sono qui, senza di te, io mi sento solo al mondo e non c’è niente da fare, tu sei la persona che conta di più per me, la più cara del mondo”.

Per l’area gioco, da sottolineare la presenza, il 28 giugno, di Nicoletta Flutti di Inter Campus, il progetto che vede la società nerazzurra farsi promotrice dello sport come veicolo di integrazione e riscatto. “Il Festival – spiega al fattoquotidiano.it Giovanni Malagutti, presidente dell’omonima fondazione – nasce dall’esperienza che la nostra fondazione ha maturato nei confronti dei minori. Noi, da anni, accogliamo nelle nostre strutture bambini maltrattati, abusati e torturati. Da 12 anni, organizziamo un concorso di disegni, “Diritti a Colori”, che l’anno scorso ha registrato numeri record: 11mila disegni da 48 nazioni diverse. Questi dati ci hanno convinto a fare di più, a passare dal concorso al Festival. Ma è bene ricordare che questo non è un festival dove i bambini giocano sui gonfiabili o ballano la baby dance. Questa è una rassegna che vuol far riflettere, soprattutto gli adulti, su quanta infanzia mutilata e negata ci sia ancora nel mondo”.

Info www.childrenfestival.it

Articolo Precedente

Gay Pride in Sardegna: il corteo del 27 giugno chiude la ‘Queeresima’ Lgbt

next
Articolo Successivo

Family Day: un gender al giorno toglie il medico di torno

next