Durante la sua audizione in Commissione di inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti alla Camera e al termine con i giornalisti, il sottosegretario Giuseppe Castiglione allontana da sè ogni ombra nella gestione del Cara di Mineo: “E’ stata trasparente cristallina e lineare”, ripete più volte. E sul ruolo e la scelta Luca Odevaine si difende: “Oggi parliamo di Odevaine con la rassegna stampa alla mano, ma vorrei sfidare chiunque ad averlo fatto nel luglio del 2011. Se io non ho avuto dubbi – ha continuato Castiglione – non ne ha avuti nenache Zingaretti che l’ha nominato comandante della Polizia provinciale di Roma. E nessun dubbio ha avuto anche la Melandri a nominarlo consigliere al ministero dei Beni Culturali”. Poi, a proposito del suo coinvolgimento giudiziario, Castiglione dichiara: “C’è un avviso di garanzia con un’imputazione provvisoria che non individua una condotta specifica, nessuna attività illecita che mi venga imputata. Io inizio la mia attività il 28 giugno 2011 e la concludo il 28 giugno 2013. E questo è un ovvio riferimento al fatto che non ci potrà essere nessun coinvolgimento, nessun mio ruolo attivo, chiusa la mia esperienza di soggetto attuatore” di Manolo Lanaro

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