Cena con Carlo Cottarelli. Ieri all’hotel Bristol di Roma a piazza Barberini, l’associazione Adam Smith ha organizzato un dibattito+ buffet (costo 65 euro) su ‘La lista della spesa’, il libro che fa un resoconto del lavoro dell’ex commissario alla Speding review nominato da Enrico Letta e liquidato da Matteo Renzi. “Se non si trovano 10 miliardi di euro dalla Spending review per il 2016 per evitare che aumentino le tasse”. I tagli alla spesa pubblica sono nero su bianco, sono sforbiciate impopolari ma che toccano tutti i settori, dalle spese militari ai cinque corpi di polizia, dal pubblico impiego alle partecipate più di 10mila, dai 34 mila centri di spesa, che dovranno essere dimensionati a 35, ai trasferimenti alle imprese, editoria, famiglie, pensioni d’invalidità. La macchina burocratica italiana descritta da Cottarelli è un enorme fonte di spreco di denaro pubblico, con notevoli differenze tra Nord e Sud. “Tutti sono d’accordo quando si parla in generale di tagli, poi si va nel dettaglio e ci si perde, ci vuole la volontà politica, il fine è abbassare le tasse” afferma  di Irene Buscemi

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