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Nominare Dio durante il sesso? Le donne che lo fanno meritano la galera. Così parlò il pastore di Cornerstone

"Non c'è peccato più grande dell'usare il nome di Dio durante il sesso - ha affermato il reverendo texano - Questo è uno degli usi più sporchi, più sprezzanti e peccaminosi del nome del Signore che mi vengono in mente. Se fosse per me, metterei ogni singola donna o una ragazza che lo fa in carcere"

di Elisa D'Ospina

Le donne che nominano Dio durante il sesso andrebbero messe in galera, questo è il pensiero del pastore della chiesa di Cornerstone a San Antonio, in Texas, John Hagee. “In un mondo in cui siamo circondati da crimini e morti, non si presta attenzione a un semplice atto di blasfemia”, ha spiegato al Newslo sottolineando che oggi “la gente commette peccati continuamente”. Le sue dichiarazioni si ricollegano al secondo comandamento che cita “Non nominare il nome di Dio invano”.

“Non c’è peccato più grande dell’usare il nome di Dio durante il sesso. Questo è uno degli usi più sporchi, più sprezzanti e peccaminosi del nome del Signore che mi vengono in mente. Se fosse per me, metterei ogni singola donna o una ragazza che lo fa in carcere. Questo sarebbe un buon esempio della terribile punizione che deriva dal nominare il buon nome di Dio invano”. Il pastore ha puntato il dito esclusivamente contro le donne che commettono l’atto incriminato, senza far nessuno accenno agli uomini che potrebbero ugualmente commettere lo stesso peccato durante un atto sessuale.

Hagee ha frequentato la Trinity University, dove si è laureato prima di prendere il master alla North Texas State University. Ha inoltre studiato al Sud Bible College e ha ottenuto il dottorato onorario alla Oral Roberts University. Attraverso i suoi libri e le diverse apparizioni televisive, Hagee ha guadagnato un’ampia visibilità e influenza tra gli evangelici.

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