Che sta accadendo di nuovo nel mondo degli e-book?

La Ue ha deciso di indagare su Amazon: la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager, ha aperto un dossier sulla multinazionale accusata di abuso di posizione dominante, e nel mirino ci sono proprio gli e-book.

Ma la società di Jeff Bezos è inarrestabile. Dopo avere annunciato un nuovo modello di e-reader – il dispositivo con cui si leggono i libri digitali –  sta per estrarre un altro coniglio dal cappello: trasformare i clienti in fattorini. Lo ha anticipato qualche giorno fa il Wall Street Journal. Il nuovo servizio dovrebbe chiamarsi ‘On my way’ e si dovrebbe avvalere della collaborazione, ovviamente retribuita, degli utenti. In altre parole, i clienti, grazie ad un’apposita app, potrebbero proporsi per consegnare pacchi per conto di Amazon.

Questa nuova trovata, ovviamente non coinvolge gli e-book che vengono scaricati direttamente sul dispositivo, ma è significativa per dimostrare come la società americana continui a sperimentare nuove strategie di marketing per aggregare sempre più clienti.

Ma torniamo nell’argomento che mi compete. Come vanno le vendite dei libri digitali?

Bene, secondo Michael Tamblyn, Presidente e Chief Content Officer di Kobo. Vale la pena ricordare che Kobo è l’e-reader che incalza da vicino il Kindle di Amazon, in particolare sul mercato europeo. In una recente intervista pubblicata da Il Libraio, Tamblyn ha spiegato che nel 2014 negli Stati Uniti gli e-book sono cresciuti del 4,7% e in Gran Bretagna del 6,8%. E per l’Italia ha annunciato che nel 2015 ci sarà un incremento del 5%.

Dunque anche nel nostro Paese, dopo la frenata del 2014, il mercato dei libri digitali ha ripreso a crescere. Lo dicono anche le cifre annunciate al Salone del Libro di Torino da Aie – Associazione Italiana Editori – e Nielsen: in espansione i libri digitali per ragazzi, ma in generale tutto il settore. Nel primo trimestre 2015 sono diminuiti i titoli dei libri di carta (-3,4% rispetto allo stesso periodo del 2014), mentre sono aumentati del 66,6% quelli digitali.

Anche se il rapporto Aie-Nielsen non ne parla, una parte del merito di questa esplosione è da attribuire agli autori autopubblicati: il self-publishing è in continua espansione anche in Italia. E Amazon, come al solito, gioca la parte del leone mettendo a disposizione dei self-publisher servizi e competenze gratuitamente.

Nel 2014 il valore del mercato dei libri digitali è stimata da Aie attorno al 4,4% del totale, nel 2013 era il 3%.

Sono sempre piccoli numeri, però in costante crescita. E il motivo è semplice, e non lo sostiene solo Michael Tamblyn, l’ho potuto verificare anche personalmente nei vari gruppi di lettura a cui partecipo: quando una persona ha modo di provare a leggere in formato digitale non se ne allontana più. E spesso accade che legge di più: grazie alla diffusione di dispositivi mobili e di e-reader, il libro digitale è sempre con noi e quindi si può approfittare anche di momenti inconsueti e inaspettati per la lettura.

Ma gli amanti dei libri di carta possono dormire sonno tranquilli: Aie e Nielsen hanno precisato che, nonostante gli incrementi, gli e-book non ‘uccideranno’ i fratelli cartacei. I due formati continueranno a convivere, quello esattamente che io sostengo da sempre.

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