Un colabrodo costato svariate decine di milioni di euro. Da quando sono state inaugurate, nel 2007, le gallerie San Silvestro e Le Piane della variante (tra Pescara e Francavilla al Mare), realizzate dalla Toto Spa su appalto Anas, sono state chiuse al traffico numerose volte. La causa: le costanti infiltrazioni d’acqua. Senza contare feriti e incidenti mortali, le centraline Sos fuori servizio, il taglio dei cavi elettrici per rubarne il rame, la lievitazione dei costi dovuta alla manutenzione straordinaria. Anzi: una manutenzione senza fine. Un cantiere permanente. E adesso l’Anas annuncia nuovi lavori nella galleria San Silvestro. Dureranno 4 mesi (dal 22 giugno al 20 ottobre) e costeranno 4 milioni di euro. Tutto il traffico sarà deviato lungo la statale 16 Adriatica.

Galleria AbruzzoIlfattoquotidiano.it è passato dalla galleria San Silvestro pochi giorni fa. Le passerelle pedonali sono diventate quasi dei canali di scolo. L’acqua gronda qua e là e a punteggiare le carreggiate ci sono delle pozzanghere. “Il problema – spiegano dall’Anas – si è presentato all’inizio nella galleria Le Piane, per la presenza di sali di silicio che si depositavano e compromettevano l’apparato di drenaggio. Anas già nel febbraio 2014 ha ripristinato il sistema drenante della galleria, collocato sotto la pavimentazione stradale, col rifacimento della pavimentazione stessa. Il nuovo sistema consente ora di raccogliere le acque lateralmente, evitando così versamenti sul piano viabile. Un analogo intervento è in programma ora per la galleria San Silvestro che presenta gli stessi problemi. I lavori saranno avviati nei prossimi giorni e saranno ultimati entro fine anno. Il progetto è stato finanziato nell’ambito del piano di manutenzione straordinaria previsto dal decreto Sblocca Italia”.

Un piano imponente, che potrebbe bloccare la circolazione per tutta l’estate. “L’appalto prevede la demolizione e ricostruzione della sovrastruttura stradale della galleria; il ripristino e (o) la sostituzione del sistema drenante centrale al di sotto del piano viabile; la posa in opera di tratti di rivestimento in lamiera in acciaio inox al fine di intercettare le venute d’acqua dalla calotta e convogliarle nel sistema drenante in modo da eliminare ristagni d’acqua sul piano viabile”.

In queste ore la questione è rimbalzata in Parlamento in seguito all’interrogazione del deputato Sel Gianni Melilla al ministro delle infrastrutture Graziano Delrio. “Un appalto durato decenni, una variante che ha fatto lievitare i costi a causa di numerosi imprevisti e al termine dei lavori le gallerie si sono subito presentate perennemente allagate, e a rischio per la circolazione dei veicoli – scrive Melilla -. Gallerie pericolose che con le nuove normative oggi non sarebbe più possibile costruire”.

Galleria Abruzzo 2Ma perché si allagano queste gallerie? Dall’Anas sostengono che il problema discenderebbe dalla complessa geologia dei territori attraversati. E che le infiltrazioni sarebbero inevitabili. Ma il geologo dell’Università “D’Annunzio” Francesco Brozzetti ha ribattuto mettendo in luce la scarsa potenza delle falde acquifere circostanti, sufficienti, al massimo, a irrigare un orto. Insomma, come affermano altri esperti, “non siamo mica sotto le Alpi”.

“È stato fatto tutto a regola d’arte, nel rispetto del progetto redatto dall’Anas” ha assicurato più volte la Toto Spa, che ora non risponde al Fatto.it. “L’Anas nel 2006 ha contestato all’impresa Toto il ripristino dei drenaggi e dell’impermeabilizzazione – spiegano dall’Anas – La stessa impresa ha fatto presente che il problema delle infiltrazioni era dovuto alla presenza dei silicati che portavano con il tempo all’intasamento degli scarichi”. L’impermeabilizzazione delle gallerie è stata eseguita con i migliori accorgimenti tecnici del caso? “Tutti i lavori sono stati regolarmente eseguiti e collaudati”. Ma intanto riapre, per l’ennesima volta, il cantiere. “Anche di recente il compartimento Anas dell’Abruzzo ha effettuato sopralluoghi tecnici per valutare la staticità di entrambe le gallerie. Che hanno escluso la presenza di rischi per la sicurezza di chi utilizza la strada. Comunque Anas svolgerà una campagna di indagini integrativa”.

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