“C’è da ridere su quanto accaduto, ma va detto anche che sulla carta ha ragione il Pm: il reato è stato commesso ma noi non volevamo commetterlo”. Lo ha detto Luigi Pelazza, intervenuto a Radio 105 nella trasmissione “Benvenuti nella Giungla” condotta da Gianluigi Paragone, Mara Maionchi e Ylenia. Una delle più note Iene di Italia 1, riepiloga i fatti che lo hanno portato al rinvio a giudizio, su richiesta dei Pm di Napoli, dopo aver realizzato un’inchiesta che ha svelato quanto sia facile comprare una patente nautica. Ovviamente ha documentato e successivamente denunciato tutto ma, ironia della sorte, è stato indagato per corruzione. “Quando ci siamo trovati di fronte a chi voleva venderci la patente credevamo a una truffa e quindi siamo andati avanti: una volta giunti alla Capitaneria di Porto però ci siamo resi conti che invece era vera e l’abbiamo subito consegnata ai Carabinieri. Credo che il Pm abbia fatto un atto dovuto, ma – dice Pelazza – siamo quasi sicuri che in Tribunale riusciremo a far capire le nostre buone intenzioni. Succederà che in primo grado ci condannano, poi c’è l’appello e la Cassazione. Questa storia durerà a se mi condannano io voglio andare a Cesano Boscone ad aiutare gli anziani”. Luigi Pelazza a Radio 105 sottolinea come questa situazione metta in pericolo il giornalismo d’inchiesta: “Trasmissioni come le Iene, Striscia la Notizia, Report, sono programmi a rischio adesso. Qui nessuno vuole commettere dei reati, ma come dirò al giudice in aula, tenga presente che lo facevamo per documentare i fatti

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