“Ciao, sono Denise. Mi piacerebbe incontrarti”. Non si tratta di un annuncio su qualche sito internet di incontri per adulti, ma dell’audio messaggio del prototipo della prima “bambola del sesso” con intelligenza artificiale al mondo. “Ho molti sogni – continua Denise nella sua réclame – Sogno di diventare una persona vera, di avere un corpo reale. Sogno di scoprire il vero significato dell’amore. Spero di diventare il primo sex robot al mondo”. La voce meccanica è abbinata al volto di una bambola dalle labbra rosse, con lingua mobile e occhi suadenti. È il nuovo prototipo di RealDoll, azienda americana specializzata nella creazione di costose (da 3mila a 10mila dollari, ovvero da 2.500 a 8.500 euro) ma realistiche bambole del sesso. Robot con pelle in silicone, scheletro mobile e corporatura quanto più possibile simile a quella di una donna vera.

Corpi che possono essere completamente personalizzati dagli utenti, dal colore della pelle a capelli e occhi, senza dimenticare piccoli dettagli come la forma de­lle dita dei piedi. Bambole al silicone con teste e orifici interscambiabili. Per un totale di oltre 5mila sex doll vendute negli ultimi vent’anni, dal 1996 a oggi. Unica pecca? Le bambole sono completamente statiche: non interagiscono e non si muovono autonomamente. Da qui la decisione di sviluppare una testa con intelligenza artificiale per “suscitare negli utenti un coinvolgimento a livello emotivo e intellettuale – spiega l’amministratore delegato dell’azienda californiana Matt McMullen al New York Times – al di là dell’attrazione fisica”.

Toccami seriamente. Non sto giocando”, sono tra le frasi che le sex doll pronunceranno ai loro padroni. Da sviluppare al meglio anche espressioni facciali e movimenti della testa, labbra che sanno aprirsi e chiudersi e occhi capaci di sbattere le ciglia, senza dimenticarsi della personalità della bambola. “Si sta divertendo? Le piace quello che sta facendo? – continua McMullen – Se riuscissimo a creare l’illusione che il robot stia realmente parlando e interagendo con l’utente, questo sarebbe il nostro più grande risultato”. Il team che sta lavorando per Hanson Robotics, un laboratorio che produce robot umanoidi incredibilmente realistici, è composto da ingegneri, esperti di intelligenza artificiale e talenti della robotica. Oltre a questo, RealDoll sta anche lavorando a una app per cellulare (per potere interagire con la sex doll quando si è lontani da lei) e a un’interfaccia per Oculus Rift, occhiali che permettono di vedere ricostruzioni realistiche in 3D. In questo caso, un’animazione virtuale della propria “bambola del sesso”.

“Mi piacerebbe che le persone fossero in grado di sviluppare un attaccamento emotivo non solo per la bambola, ma anche per il suo carattere”, continua Matt McMullen al New York Times, sottolineando come il suo obiettivo sia quello di creare un vero legame tra uomo e robot. “Vorrei che gli utenti provassero una sorta di amore per questo essere”. Secondo McMullen le teste con intelligenza artificiale saranno disponibili sul mercato tra due anni al prezzo di 10mila dollari (circa 8.500 euro). Chi possiede già il corpo di una precedente versione di sex doll, potrà montare la nuova testa sul vecchio corpo artificiale. Il passo successivo sarà lavorare a una nuova versione che permetta di avere tutto il corpo della bambola “comandato” da un’intelligenza artificiale per un costo finale dai 30mila ai 60mila dollari (dai 27mila ai 53mila euro). Anche se questo secondo stadio, la RealDoll non sa ancora quando potrà essere raggiunto.

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