Auto più veloci. Questa è l’idea del pilota Ferrari Kimi Raikkonen per restituire appeal alla Formula 1. “Se vogliamo veramente fare qualcosa per aumentare l’appeal della F1 – spiega il finlandese durante un intervento a Canal + – dobbiamo far sì che i tifosi apprezzino il ‘fattore velocità’, e che le corse siano un po’ più pericolose. Fa tutto parte del gioco. Ovvio, non voglio che alcun pilota si faccia male, ma aumentare la velocità delle vetture renderebbe i GP un po’ più eccitanti“.

Il pilota fa un salto indietro agli esordi per fare un bilancio di come è cambiata la Formula 1 negli ultimi anni. “Quando ero al mio primo anno in F1 – racconta Raikkonen – era molto più eccitante per tutti. Davvero, la F1 era al top, ma sto parlando di tanti anni fa. Pensavo che, con il passare del tempo, le macchine sarebbero diventate ancora più veloci, e invece i nuovi regolamenti hanno remato in direzione contraria, rendendole più lente”.

Niki Lauda, ex pilota Ferrari e presidente non esecutivo del team Mercedes, si trova d’accordo con Raikkonen. “C’è troppo controllo, ci sono troppe regole e non ci sono più tanti personaggi – spiega Lauda alla testata tedesca Bild – Non sto dicendo che dovremmo trascurare la sicurezza. Ma se le vetture fossero più veloci, il brivido per piloti e spettatori aumenterebbe automaticamente”. In particolare se la prende con i comandi al volante: secondo l’ex pilota austriaco la griglia dovrebbe essere occupata “da veri uomini che guidano e non da ragazzini che giocano con i pulsanti sul volante. Piloti con grande capacità di guida e, sottolineo, grande abilità. Non si può tirare indietro l’orologio, ma il pilota deve avere ancora la macchina in pugno e non solo spingere dei pulsanti“.

D’accordo con Lauda anche il connazionale Gerhard Berger, anche lui ex pilota. Ai microfoni di Sky spiega che è difficile oggi “accendere la televisione e capire lo sport. Zona DRS 1, zona DRS 2 è semplicemente troppo complicato. Abbiamo bisogno di sport automobilistici nei quali il pilota deve tornare ad essere il fattore determinante, non la tecnologia, nel peggiore dei casi non la si capisce”.

Molte proposte sono state presentate per cercare di dare una ‘scossa’ allo sport. Quelle più importanti sono state la reintroduzione la sosta per il rifornimento di carburante, la liberalizzare della scelta degli pneumatici e creare squadre in franchising gestite dai grandi team: tutte bocciate dallo Strategy Group della F1.

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